giovedì, Settembre 19

Non in tutto il mondo è facile essere scienziati

La libertà è un elemento fondamentale della ricerca ed è strettamente connessa alla scienza e all’indagine scientifica. La nostra stessa Costituzione recita, all’articolo 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. Eppure mentre nel nostro paese (e non soltanto da noi) alcune frange, per fortuna minoritarie, di persone strepitano alla violazione della libertà individuale per l’obbligo di indossare la mascherina, in molte aree del mondo scienziati e ricercatori sono privati della loro libertà e dei loro diritti spesso rischiando persino la vita.

Secondo la rete universitaria internazionale Scholars at Risk, soltanto in un anno, dal 2018 al 2019 in 56 nazioni centinaia di accademici e ricercatori sono stati sottoposti a restrizione delle loro libertà, licenziati ed addirittura costretti all’esilio.

L’etica scientifica che vuole condivisione, trasparenza e dimostrabilità non è ben vista dai regimi autoritari. In Iran il regime teocratico ha incarcerato numerosi scienziati sotto l’accusa di spionaggio con “prove” ritenute risibili persino da alcune agenzie governative di quel paese. Tra questi un gruppo di naturalisti impegnati nella difesa degli ultimi esemplari di ghepardi asiatici (ne sopravvivono meno di 100) che vivono negli impervi altopiani centrali iraniani.

In Turchia decine di scienziati e medici sono imprigionati perché ritenuti responsabili di attività sovversive e terroristiche dal regime di Erdogan. Basta poco per finire nelle famigerate galere turche, è sufficiente firmare una petizione per la pace oppure redigere un rapporto sulla sicurezza alimentare (per altro commissionato dallo stesso governo turco) nel quale si lancia l’allarme su allarmati livelli di metalli pesanti e pesticidi nel cibo, responsabili del forte incremento di tumori nella Turchia nord occidentale. La “colpa” di questo scienziato è di averne parlato in pubblico ed a niente sono valsi numerosi appelli per la sua liberazione, tra cui uno firmato da numerosi Premi Nobel.

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