lunedì, Settembre 16

Nuova ricerca svela che l’asteroide dei dinosauri ha colpito la Terra in primavera

L’asteroide dei dinosauri ha colpito la Terra in primavera. I ricercatori non sono ancora stati in grado di identificare con esattezza l’anno in cui è avvenuto l’impatto che ha estinto i dinosauri. Nonostante ciò, adesso sanno che l’evento è avvenuto in primavera sull’emisfero settentrionale.

I ricercatori ritengono anche che a peggiorare le condizioni di sopravvivenza degli animali sia stato proprio il tempismo stagionale, un fattore che è divenuto decisamente critico per tutte le specie. Non determinante per i dinosauri ma probabilmente per alcuni mammiferi, uccelli e piante.

Un altro fattore che hanno valutato i ricercatori è la diverse conseguenze dell’impatto tra l’emisfero settentrionale e quello australe, in cui sarebbe stato fine autunno inizio inverno al momento dell’impatto.

Melanie Durante, dell’Università di Uppsala, in Svezia, a tal proposito ha spiegato che: “Nell’emisfero australe, molti organismi sarebbero stati in letargo o al riparo. Questo avrebbe potuto aiutarli a sopravvivere”.

Melanie Durante, continua spiegando che: “Durante la primavera, ci si aspetta che gli animali si prendano cura della loro prole, o forse si prendano ancora cura delle uova aspettando che si schiudano, o che siano alla ricerca di cibo. Questo tempismo li ha messi in una condizione molto più vulnerabile”.

L’impatto dell’asteroide

Le informazioni sull’analisi del pesce spatola e dello storione, secondo quanto riferito dalla ricercatrice Melanie Durante, animali di cui i fossili sono stati rinvenuti nel sito Tanis nel North Dakota, negli Stati Uniti, suggeriscono fortemente che gli esemplari siano morti in primavera.

Tanis è il luogo che meglio ha immortalato l’evento avvenuto 66 milioni di anni fa in cui un asteroide, largo 12 km, si schiantò sul nostro pianeta, e che ha anche registrato le ore che seguirono l’impatto catastrofico.

L’asteroide, secondo i ricercatori, ha colpito la Terra in quello che oggi è il Golfo del Messico, quindi a circa 3.000 km da Tanis, un evento così grave che ha, con la sua energia, creato devastazione che si è avvertita in lungo e in largo.

Il sito del North Dakota custodisce i resti di pesci scagliati violentemente sulla terraferma e sepolti nei sedimenti da onde d’acqua create da maremoti inimmaginabili. All’interno delle branchie dei pesci sono state rinvenute delle particelle, create da roccia fusa espulse dall’impatto che sono poi piovute su tutto il pianeta.

Il sito analizzato, secondo quanto riferito da Melanie Durante, “è un deposito che ha congelato le prove di un evento violento, in cui i resti si sono conservati in condizioni incontaminate”.

La ricerca

Melanie Durante, insieme ai suoi colleghi, ha esaminato la composizione atomica delle lische di pesce e le ha sottoposte ad analisi ai raggi X. In questo modo sono riusciti a rivelare non solo dove si trovavano i pesci spatola nel loro ciclo di crescita annuale, ma anche in quale periodo si trovavano in termini di consumo stagionale di cibo.

Dennis Voeten, ha spiegato che: “Esistono due curve indipendenti che si basano su due principi altrettanto indipendenti, ma che convergono entrambe in primavera. Questo significa che siamo stati in grado di affermare, con sicurezza, che l’evento è avvenuto in primavera”.

La ricerca del team è stata pubblicata sulla rivista Nature. Il lavoro del team è stato confermato da un ulteriore studio eseguito dal professor Phil Manning dell’Università di Manchester, che ha pubblicato le sue scoperte sulla rivista Scientific Reports a dicembre. I due studi eseguiti danno molta sicurezza che la primavera è stata davvero la stagione dell’impatto.

FONTE:

https://www.bbc.com/news/science-environment-60495951

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