lunedì, Settembre 16

Nuove prove sulla correlazione tra Coronavirus e pipistrelli

Gli scienziati ritengono un coronavirus molto simile al Sars-CoV-2, potrebbe essere presenti in esemplari di pipistrelli che vivono in molte parti dell’Asia. Il virus individuato dagli scienziati, che è risultato molto simile a quello che provoca il Covid-19, era presente nei pipistrelli che vivono in una riserva di fauna selvatica situata nella Thailandia orientale.

Con questa scoperta gli scienziati ipotizzano che esiste una buona possibilità che una stessa tipologia di Coronavirus, potrebbe essere presente negli esemplari di pipistrelli che abitano altre nazioni e regioni asiatiche.

La scoperta ha causato l’estensione dell’area in cui sono stati identificati i virus correlati dei pipistrelli, arrivando ad una distanza di 4.800 km. Inoltre, fornisce molti indizi sulle modalità in cui potrebbe essersi creato il Covid-19.

Gli scienziati hanno spiegato che il campionamento al momento risulta ancora piuttosto limitato, ma nonostante ciò sono molto fiduciosi che il Coronavirus scoperto nei pipistrelli nelle regioni dell’Asia, possa presentare una parentela genetica stretta con il Sars-CoV-2.

L’area individuata dagli scienziati, che è stata resa nota in un rapporto pubblicato su Nature Communications, comprende il Giappone, la Cina e la Thailandia. Gli studi precedenti affermavano che Sars-CoV-2 fosse stato prodotto da un animale, molto probabilmente un pipistrello, prima di fare il salto di specie e diffondersi tra le persone.

Le origini del Covid-19 sono ancora sconosciute, per questo è stato incaricato un team, scelto dall‘Organizzazione mondiale della sanità, l’OMS, per poterle studiare con precisione.

Un team, guidato da Lin-Fa Wang dell’Università di Singapore, nell’ultima ricerca svolta è riuscito a rilevare una parentela stretta di Sars-CoV-2 con gli esemplari di pipistrelli a ferro di cavallo, che popolavano una grotta artificiale ricreata all’interno della riserva.

Il virus individuato, che è stato denominato RacCS203, presenta un codice genetico molto simile a quello di Sars-CoV-2, arrivando ad una percentuale di somiglianza nei loro genomi pari al 91,5%. Gli scienziati hanno inoltre scoperto che un altro Coronavirus, chiamato RmYN02, presente nei pipistrelli nello Yunnan, in Cina. possiede una similitudine del 93,6% con il genoma di Sars-CoV-2.

Il prof. Wang, spiega che: “Dobbiamo analizzare più accuratamente gli animali, così da riuscire a trovare le vera origine del Covid-19. Non solo, lo studio sulle specie che potrebbero averlo causato si deve diffondere anche oltre i confini cinesi”.

Un aspetto che preoccupa molto è la grande capacità che possiede il coronavirus di poter passare da un mammifero ad un altro, come ad esempio accade tra i gatti, i cani e i visoni. Questa sua capacità di saltare da una specie ad un’altra crea anche dei mutamenti, evolvendosi così in un nuovo patogeno. Questa potrebbe essere una spiegazione di come si è potuto diffondere il Covid-19 tra gli esseri umani.

Il dottor Thiravat Hemachudha della Chulalongkorn University di Bangkok, Thailandia, che faceva parte del team di ricercatori internazionali, spiega che: “I virus trovati nei pipistrelli in Thailandia e in Cina agiscono come un modello perfetto, che riesce a ricombinarsi con gli altri e alla fine arriva ad evolversi creando dei nuovi patogeni, il virus Covid-19 è uno di questi”.

I ricercatori hanno effettuato degli esami sugli anticorpi sviluppati dai pipistrelli e in un pangolino, esemplari sequestrati durante un traffico illecito nel sud della Thailandia, scoprendo così che sono riusciti a neutralizzare il virus pandemico. Questa è un’ulteriore prova, secondo i ricercatori, che i coronavirus correlati al Sars-CoV-2 circolano nel sud-est asiatico.

Il professor Martin Hibberd, della London School of Hygiene & Tropical Medicine, ha commentato la ricerca affermando che: “I risultati hanno evidenziato l’ampia distribuzione di pipistrelli e dei loro virus, che potrebbero aver dato origine all’attuale pandemia in corso. Al momento occorrono ulteriori studi per riuscire a comprendere come il Sars-CoV-2, abbia fatto il salto di specie, passando così dagli animali alle persone”.

Il professor Martin Hibberd, conclude affermando che: “Gli investigatori dell‘OMS stanno lavorando per riuscire a trovare le prove per confermare o smentire questa ipotesi, visto che al momento ancora non esiste una prova conclusiva su come si possa essere sviluppata la pandemia”.

Fonte:

https://www.bbc.com/news/science-environment-55998157?fbclid=IwAR3OCNMKvBuGwi4bkksLWGlbIMZVjdiRH2eT_MaYMys92a6PRKigf5qFFFY

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