giovedì, Settembre 19

Nuovo record per Hubble

Nuovo record per Hubble. Il telescopio spaziale Hubble della NASA ha raggiunto un nuovo straordinario punto di riferimento, individuando la stella più lontana mai vista prima. La luce della stella individuata è esistita durante il primo miliardo di anni dopo il big bang, un evento che ha dato vita all’universo. La scoperta è stata resa nota sulla rivista Nature del 30 marzo.

La scoperta ha permesso di fare un enorme salto indietro nel tempo, soprattutto rispetto al precedente record, una stella individuata da Hubble nel 2018. La stella già esisteva quando l’universo aveva circa 4 miliardi di anni, in un periodo che gli astronomi hanno denominato “redshift 1,5”.

I ricercatori utilizzano questa definizione perché mentre l’universo si espande, la luce proveniente da oggetti distanti viene allungata o “spostata” a lunghezze d’onda più lunghe e più verso il rosso mentre viaggia verso di noi.

Il nuovo corpo rilevato

La stella appena rilevata da Hubble è talmente distante, che la sua luce ha impiegato ben 12,9 miliardi di anni per raggiungere la Terra, apparendoci come quando l’universo aveva solo il 7% della sua età attuale. Gli oggetti più piccoli visti in precedenza, ad una distanza così grande, sono degli ammassi di stelle presenti all’interno delle prime galassie.

L’astronomo Brian Welch, della Johns Hopkins University, autore principale della ricerca, ha dichiarato che: “All’inizio non ci credevamo quasi, era molto più lontano della precedente stella. Normalmente, a queste distanze, intere galassie sembrano piccole macchie, con la luce di milioni di stelle che si fonde insieme. La galassia che ospita questa stella è stata invece ingrandita e distorta dalla lente gravitazionale, una formazione che per la sua forma l’abbiamo denominata Sunrise Arc”.

La scoperta è stata eseguita attraverso i dati raccolti durante il programma RELICS (Reionization Lensing Cluster Survey) di Hubble, guidato dal coautore Dan Coe presso lo Space Telescope Science Institute (STScI).

Brian Welch, grazie a delle attente analisi della galassia, ha individuato la stella estremamente ingrandita, che ha denominato Earendel, ossia “stella del mattino” in inglese antico. 

Alcuni dettagli della scoperta

Il team di ricerca ha stimato che Earendel sia almeno 50 volte la massa del nostro Sole e milioni di volte più luminoso, divenendo così una delle stelle più massicce tra quelle note. Nonostante le sue enormi dimensioni, l’individuazione di Earendel sarebbe stata impossibile ad una distanza così grande senza l’aiuto dell’ingrandimento naturale di un enorme ammasso di galassie, WHL0137-08, una formazione situata tra noi ed Earendel. 

I ricercatori, al momento, non sono in grado di determinare se Earendel sia una stella binaria, sebbene la maggior parte delle stelle massicce abbia almeno una stella compagna di dimensioni inferiori.

Conclusioni

La scoperta, secondo i ricercatori, promette di aprire un’era inesplorata sulla formazione stellare. Secondo Brian Welch Earendel esisteva così tanto tempo fa, che potrebbe non avere avuto tutte le stesse materie prime delle stelle che ci circondano oggi. Lo studio di Earendel sarà una finestra su un’era dell’universo che non conosciamo”.

I ricercatori ritengono che Earendel rimarrà “molto ingrandito” per gli anni a venire. Questo permetterà al telescopio spaziale James Webb della NASA, di osservarlo.

Dan Coe, ha spiegato che: “Con Webb ci aspettiamo di confermare che Earendel sia davvero una stella. Inoltre, ci consentirà di misurarne la luminosità e la temperatura. Ci aspettiamo anche di scoprire che la galassia Sunrise Arc è priva di elementi pesanti, che si formano nelle successive generazioni di stelle. Ciò suggerirebbe che Earendel è una stella rara e massiccia povera di metalli”.

Secondo i ricercatori la composizione di Earendel sarà di grande interesse. Questo perché si è formata prima che l’universo fosse riempito con gli elementi pesanti prodotti dalle successive generazioni di stelle massicce. 

Brian Welch, conclude affermando che: “Con Webb, potremmo vedere stelle anche più lontane di Earendel, il che sarebbe incredibilmente eccitante. Andremo il più indietro possibile. Mi piacerebbe molto vedere Webb che supera il record di distanza di Earendel”.

VIDEO:

FONTE:

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2022/record-broken-hubble-spots-farthest-star-ever-seen

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