lunedì, Settembre 16

Ole Rømer e la velocità della luce

Il dibattito scientifico sulla velocità della luce e la sua finitezza fu risolto soltanto nel 1676 dall’astronomo danese Ole Rømer (1644-1710). Rømer dimostrò che la luce si propaga ad una velocità finita sia pure elevatissima e per farlo utilizzò le osservazioni delle lune di Giove. Le prime osservazioni registrate dei satelliti di Giove furono quelle che Galileo Galilei compì tra il 1609  e il marzo 1610, osservazioni che gli permisero di individuare i quattro satelliti medicei (Io, Europa, Ganimede e Callisto) con il suo cannocchiale.

Osservando le eclissi delle lune di Giove, Rømer notò che queste si succedevano in modo irregolare. L’astronomo danese ritenne giustamente che se la luce viaggiava a velocità infinita, come molti sostenevano ancora in quell’epoca, le eclissi avrebbero dovuto succedersi a intervalli regolari, esattamente negli stessi momenti in cui di fatto avvengono . Dato che, in questa ipotesi, la luce percorrerebbe istantaneamente qualunque distanza, la maggiore o minore lontananza di Giove dalla Terra non avrebbe avuto alcuna influenza.

Ipotizzando invece che la luce viaggi ad una velocità finita noi vedremmo le eclissi con un certo ritardo rispetto al momento in cui sono avvenute, ritardo che dipenderebbe dalla velocità della luce e dalla distanza fra Giove e la Terra. Distanza che varia a secondo della posizione assunta dal gigante gassoso durante la sua orbita intorno al Sole.

In alcuni periodi Giove si avvicina alla Terra; durante questi avvicinamenti, il «segnale» di ogni successiva eclisse deve percorrere una distanza via via minore per arrivare fino alla Terra e, di conseguenza, impiega sempre meno tempo. Per contro quando Giove si allontana dal nostro pianeta, vediamo l’intervallo fra un’eclisse e l’altra farsi progressivamente più lungo. L’effettiva entità di questi anticipi (o ritardi) dipende dalla velocità della luce e ci permette di misurarla, come fece Rømer.

In base a questi assunti egli fece la prima misurazione, che oggi sappiamo non molto precisa, della velocità della luce: 225.000 km al secondo, circa 85.000 km al secondo in meno dell’effettivo valore della costante c. La vita di Ole Rømer è quella di uno scienziato eclettico, come per altro relativamente comune in quell’epoca pionieristica per la scienza moderna. Come matematico del regno danese introdusse il primo sistema nazionale di pesi e misure della Danimarca.

Nel 1700, cercò di convincere il re a introdurre il calendario gregoriano in Danimarca e in Norvegia. Fondò in numerose città portuali anche delle scuole di navigazione ma soprattutto nel 1705 venne nominato Capo della Polizia di Copenaghen posizione che mantenne fino alla sua morte nel 1710. Come prima delle sue decisioni, licenziò l’intera forza di polizia, convinto che il morale del reparto fosse spaventosamente basso. Fu l’inventore dei primi lampioni stradali (a olio) a Copenaghen e si impegnò a controllare i poveri, i senza lavoro e le prostitute di Copenaghen attuando un mix di repressione ed interventi sociali.

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