Omosessuali si nasce non si diventa. Un saggio di Jacques Balthazart

L’omosessualità è stata ampiamente tollerata nell’antichità e per buona parte del medioevo. Dal Rinascimento in poi è invece stata oggetto di feroci discriminazioni e di una lunga ondata di intolleranza presente anche ai giorni notri.

Era diventata a tutti gli effetti una perversione da eradicare (e perseguire) ad ogni costo. A questo scopo, dal punto di vista “terapeutico” sono state usate tecniche soft quali l’ipnosi o la psicoanalisi, o approcci estremamente invasivi quali la lobotomia, terapie ormonali ed elettroshock.

Alla base c’era la convinzione che questa perversione fosse il risultato di un comportamento deviante “appreso”. In altri termini l’omosessualità non era innata bensì si “apprendeva” attraverso le esperienze e le debolezze della vita.

D’altra parte il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – il manuale internazionale di riferimento delle patologie mentali – ha cancellato l’omosessualità dalle patologie sessuali solo nella sua quarta edizione, nel 1987.

Va da se che praticamente nessuna delle disgraziate persone sottoposte a queste “cure” abbia mai cambiato il proprio orientamento sessuale. Ancora oggi la teoria più accredita dalla comunità scientifica è che l’omosessualità sia il frutto di interazioni sociali esperite nella prima infanzia.

C’è però chi sostiene che la causa dell’orientamento omosessuale abbia serie implicazioni di natura biologica. In particolare uno dei maggiori esperti di neuroendocrinologia legata alla sessualità, il belga Jacques Balthazart (classe 1949) ha recentemente pubblicato un saggio “Biologia dell’omosessualità” destinato a fare scalpore.

La tesi di fondo di questo saggio, pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri, che poggia su solidi dati scientifici, è che pur non esistendo un gene dell’omosessualità i comportamenti non eterosessuali hanno sicuramente delle basi biochimiche.

Questa nuova prospettiva sulle cause che determinano l’orientamento omosessuale delle persone ha profonde implicazioni anche sulla sfera psichica di coloro, che per riconoscere la propria natura, pagano un conto salato in termine di sofferenze, sensi di colpa e recriminazioni.

Una migliore comprensione del ruolo di alcuni processi biochimici nella definizione della propria identità sessuale può consentire un’accettazione più ampia dell’omosessualità nella società e ridurre così i comportamenti discriminatori e di rifiuto di una quota non marginale di persone.

Il saggio di Jacques Balthazart, inevitabilmente destinato a suscitare qualche polemica nel mondo scientifico, è disponibile su IBS o Amazon, in versione cartacea, al costo di euro 24,70.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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