Funeralopolis – A Suburban Portrait, la società del malessere
Fa un certo effetto guardare Funeralopolis – A Suburban Portrait (2017) alla luce dell’espansione del mercato illegale di Fentanyl nelle periferie di Milano. Nel film, la cinepresa di Alessandro Redaelli mostra senza filtri la quotidianità costellata da dosi di eroina, spaccio e atti vandalici dei due rapper milanesi Vashish e Felce.
Sorge spontanea una domanda: qual è lo scopo di esporre un pubblico – peraltro già saturo di contenuti estremi – a ulteriori immagini disturbanti? Non bastavano quelle ormai celeberrime diffuse dai telegiornali che illustrano i devastanti effetti delle nuove droghe?
Cinema diretto e servizi d’informazione audiovisivi
Innanzitutto, ci sono delle differenze sostanziali tra il cinema diretto e il contenuto informativo. Il regista di Funeralopoli...