Perdete ogni speranza o voi che entrate….
Questi versi danteschi ben si adattano alla sorte che toccava a chi era costretto a subire un intervento chirurgico negli ospedali dei primi decenni del Diciannovesimo secolo. Gli ospedali erano per lo più bui, sudici e mal areati. Ai nuovi pazienti venivano assegnati letti a cui non erano state cambiate le lenzuola del paziente precedente che magari vi era morto. Nei reparti di chirurgia si respirava un'aria mefitica di cancrena e di sepsi.
Spaventoso era il tasso di mortalità dei pazienti sottoposti ad amputazione a causa delle infezioni batteriche, allora chiamata genericamente malattia da ospedale, circa il 40% che saliva al 70% negli ospedali militari. Quando le infezioni batteriche falcidiavano eccessivamente certi reparti si provvedeva a chiuderli, si fumigava...