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Pegasus V, una galassia fossile del primo universo

Pegasus V, una galassia fossile del primo universo. La formazione individuata è una nuova galassia nana ultra debole avvistata alla periferia di Andromeda. I ricercatori sono riusciti a localizzare una nuova galassia nana ultra-debole situata nella costellazione del Pegaso.

La formazione è stata analizzata attraverso l‘imaging profondo, con lo strumento Gemini Multi-Object Spectrograph (GMOS) sul telescopio Gemini North da 8,1 m presso l’International Gemini Observatory.

La galassia

La galassia nana da poco scoperta è situata a 260.000 parsec, equivalenti a 848.000 anni luce, dalla galassia di Andromeda, alla periferia del suo alone.

La formazione, che è stata denominata appunto Pegasus V, mostra un estrema carenza di elementi più pesanti, soprattutto rispetto alle galassie nane ad essa simili. Questo significa che la formazione è molto antica e, molto probabilmente, può essere catalogata come un fossile delle prime galassie dell’universo.

La dott.ssa Michelle Collins, un’astronoma dell’Università del Surrey, ha spiegato che: “Abbiamo trovato una galassia estremamente debole, le cui stelle si sono formate molto presto rispetto alla storia dell’universo”.

Michelle Collins, continua dichiarando che: “Questa scoperta segna la prima volta che una galassia così debole è stata trovata intorno alla galassia di Andromeda, utilizzando un’indagine astronomica che non è stata progettata specificamente per questo compito”.

Le galassie, che risultano essere più deboli, sono considerate dei veri e propri fossili delle primissime galassie che si sono formate, delle reliquie galattiche che contengono indizi sulla formazione delle prime stelle.

Conclusioni

I ricercatori ritengono che nell’universo siano presenti molte deboli galassie come lo è Pegasus V. Nonostante ciò, non ne hanno ancora scoperte tante quante ne prevedono le loro teorie.

Se realmente esistessero meno galassie deboli di quanto previsto, allora ciò implicherebbe l’esistenza di un serio problema con la comprensione della cosmologia e della materia oscura da parte degli astronomi. Per questa ragione riuscire a scoprire delle galassie deboli è un impegno molto importante e anche complesso.

La parte più difficile nell’individuare queste galassie è che sono estremamente difficili da localizzare, poiché appaiono solo come poche stelle sparse nascoste in delle vaste regioni del cielo.

Emily Charles, Ph.D. studente presso l’Università del Surrey, ha affermato che: “Il problema con queste galassie estremamente deboli è che hanno pochissime stelle luminose, corpi che usiamo tipicamente per identificarle e misurarne le distanze”.

Emily Charles, termina spiegando che: “Lo specchio di 8,1 m di Gemini ci ha consentito di trovare stelle molto vecchie e deboli, che ci hanno permesso sia di misurare la distanza da Pegaso V sia di determinare che la sua popolazione stellare è estremamente antica”.

Michelle Collins conclude affermando che: “Ci auguriamo che ulteriori studi sulle proprietà chimiche di Pegasus V forniscano indizi sui primi periodi di formazione stellare nell’universo. Questa piccola galassia fossile dell’universo primordiale può aiutarci a comprendere in quale modo si formano le galassie e se la nostra comprensione della materia oscura è corretta”.

VIDEO:

FONTE ARTICOLO:

http://www.sci-news.com/astronomy/pegasus-v-10960.html

FONTI IMMAGINI:

https://www.media.inaf.it/2022/07/01/pegasus-v-un-fossile-nelluniverso/

https://www.globalscience.it/36777/scoperta-una-galassia-fossile-del-primo-universo/

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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