Nel 1878 in Madagascar si raccontò che una ragazza fu divorata da un’enorme pianta carnivora e un fatto simile avvenne nel 1925, nelle isole Filippine. Queste notizie, pubblicate nel secolo scorso dalla rivista “The American Weekly”, che certamente causarono un notevole aumento di vendite, non sono state mai provate in concreto, e si rivelano false alla luce delle conoscenze attuali.
Secondo le testimonianze di alcuni preti missionari, nel Madagascar, la grande isola africana , era diffusa la credenza dell’albero mangia-uomini, a cui gli indigeni addirittura chiedevano la clemenza con sacrifici. Sia in Africa equatoriale che in certe zone dell’Amazzonia, si credeva nell’esistenza della “Ya-te-veo”, particolare pianta carnivora, dotata di vari tronchi, con tentacoli di piovra, capaci di catturare e poi consumare grandi insetti e perfino esseri umani.
Il mito della pianta “succhia-sangue”, la “Devil’s Snare”, diffuso nel Nicaragua, era avallato, ma in modo indiretto, dal naturalista Mr. Dunstan: con lunghe radici aeree e molte bocche a ventosa, poteva prendere prede, succhiarne il sangue e lacerarne la pelle. Di piante carnivore si parla anche in alcuni romanzi di fantascienza.
Esistono in particolare due generi, che raggiungono notevoli dimensioni. Le Nephentes possono essere lunghe 35 cm e talvolta catturare, ma assai raramente, persino piccoli mammiferi. Le Sarracenia arrivano a superare1 metro di altezza. In generale queste piante di più modeste dimensioni, sono soprattutto insettivore, nutrendosi di insetti, come zanzare, formiche, coccinelle, mosche, ma anche di piccoli ragni e protozoi. Il motivo fondamentale di questa alimentazione è la mancanza di Azoto, Fosforo e Azoto nei loro terreni, per cui dev’essere ricavato dal corpo degli animali.
Nel caso si coltivi in casa una pianta carnivora, bastano tre insetti ogni 20 giorni, che conviene dare direttamente, non essendo sempre disponibili nell’aria attorno. Un concime variegato come per le altre piante può comunque aiutarle in crescita. Alle Drosere, in più può essere dato a gocce del latte parzialmente scremato sulle foglie.
Alle Nepenthes è possibile preparare un “pranzetto” a base di petto di pollo crudo frullato in acqua, una volta al mese. In generale, soprattutto d’estate le carnivore in casa potrebbero sostituire gli insetticidi, eliminando tutti gli insetti fastidiosi, soprattutto zanzare e ragni, ma ciò non succede in modo continuo ed efficace.
Alcune piante carnivore vengono usate in Erboristeria, come la Drosera, dalle trappole collose, dotata di certe sostanze, con azioni antinfiammatorie e antimicrobiche, utili quindi contro tossi e bronchiti. La Dionea, detta “Venere acchiappamosche”, dalle foglie che funzionano come trappole a scatto, pare abbia proprietà antitumorali, però ancora da confermare con ulteriori studi.
Foto da Pixabay
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