giovedì, Settembre 19

Possibile vita su Marte rivelata da un lago vulcanico tossico

I ricercatori hanno analizzato un lago situato in cima al vulcano Poás del Costa Rica, uno dei più acidi al mondo caratterizzato da un colore blu brillante e pieno di metalli tossici.

La Laguna Caliente presenta delle condizioni piuttosto impervie. Infatti, le sue temperature oscillano tra 100 gradi Fahrenheit, o 38 gradi Celsius, e 194 gradi Fahrenheit, o 90 gradi Celsius. Per i ricercatori il lago Laguna Caliente è il luogo ideale per saperne di più sulle condizioni dell’antico Marte.

La ricerca

Il lago, a causa delle frequenti eruzioni freatiche che avvengono quando le acque sotterranee vengono riscaldate dall’attività vulcanica, rilascia delle esplosioni di cenere, di roccia e di vapore.

I microbi, nonostante le impervie condizioni, hanno trovato un modo per vivere in questo ambiente. Questo secondo quanto affermato da molteplici studi sul lago e dall’ultima ricerca, che è stata pubblicata su Frontiers in Astronomy and Space Sciences. Il microbo analizzato, nonostante la biodiversità in questo lago non sia elevata, è riuscito perfettamente ad adattarsi e a persistere in molti modi.

Justin Wang, autore dello studio ha affermato che: “La nostra scoperta mostra che la vita persiste anche negli ambienti più estremi della Terra. È difficile immaginare qualcosa di più ostile alla vita di un lago vulcanico ultra acido con frequenti eruzioni. La bassa biodiversità unita a numerosi adattamenti nel nostro campione, suggerisce che il lago ospita microbi che si sono adattati a questo tipo di ambiente”.

I ricercatori ritengono che questo sia l’ambiente adatto per poter scoprire se è esistita la vita su Marte, miliardi di anni fa, e forse rivelare nuovi luoghi in cui cercare prove di un’antica vita sul pianeta rosso.

La vita estrema dei microbi

I ricercatori hanno stabilito nel 2013 che i batteri Acidiphilium vivono nel lago Laguna Caliente. Questi organismi si possono trovare sia nel drenaggio acido delle miniere che nei sistemi idrotermali, come nel Laguna Caliente.

I batteri acidiphilium possiedono dei geni che gli consentono di adattarsi per sopravvivere in molteplici ambienti. I ricercatori, attraverso la raccolta di campioni, hanno scoperto che era presente, molto più del previsto, una maggiore biodiversità tra i batteri che vivono nel lago. Inoltre, il sequenziamento del loro DNA ha rivelato che i batteri Acidiphilium hanno sviluppato un metodo per convertire diversi elementi, come lo zolfo, il ferro e l’arsenico, questo per creare l’energia necessaria per sopravvivere.

Gli adattamenti genetici scoperti da Justin Wang, durante la sua ricerca, suggeriscono che la vita potrebbe essere sopravvissuta in ambienti idrotermali su Marte, esattamente come accade oggi in alcuni dei luoghi più impervi della Terra.

Conclusioni

I sistemi idrotermali forniscono le condizioni necessarie per la formazione e l’evoluzione della vita. I ricercatori ritengono che i siti di antiche sorgenti termali siano un luogo chiave per poter approfondire la ricerca di vita extraterrestre.

Il bordo del cratere Jezero, dove attualmente si trova il rover Perseverance, è un luogo che molto probabilmente ha avuto attività idrotermale. La ricerca sui minuscoli organismi che vivono in ambienti estremi, potrebbe modificare il modo in cui gli scienziati considerano i limiti della vita, sia all’interno di un lago vulcanico attivo sia lungo le calde bocche idrotermali presenti sul fondo dell’oceano.

La vita sulla Terra, solitamente, si trova in presenza di acqua. Ma l’esistenza dell’acqua su Marte era molto più limitata ed episodica in passato. Justin Wang, conclude spiegando che: “Bisogna cambiare il modo in cui pensiamo alla vita sugli altri mondi. Dobbiamo considerare le storie geologiche uniche dei nostri ambienti extraterrestri e metterle nel contesto di ciò che abbiamo qui sulla Terra. Se i fiumi erano instabili su Marte mentre le sorgenti termali erano comuni, allora forse la vita negli ambienti idrotermali è il luogo più probabile in cui la vita sarebbe potuta esistere”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2022/02/03/world/mars-analog-poas-volcano-lake-scn/index.html

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