lunedì, Settembre 16

Prime immagini dal secondo flyby di BepiColombo

Prime immagini dal secondo flyby di BepiColombo. La missione BepiColombo ha da poco effettuato il suo secondo assist gravitazionale di Mercurio, lo scorso 23 giugno alle ore 11:44, arrivando a sfiorare 200 chilometri al di sopra della superficie del pianeta.

Il flyby ha permesso di raccogliere delle immagini in bianco e nero con una risoluzione pari a 1024 x 1024 pixel, foto che sono state pubblicate oggi sul sito dell’Agenzia Spaziale Europ.

La missione Esa/Jaxa BepiColombo

La missione Esa/Jaxa BepiColombo, ha immortalato delle meravigliose immagini di Mercurio mentre effettuava il suo secondo flyby, un assist gravitazionale che la porterà a stabilizzare quella che sarà la sua orbita definitiva attorno al primo pianeta del sistema solare nel 2025.

Il sorvolo della sonda ha permesso di immortalare le immagini attraverso le tre telecamere di monitoraggio, il Mcam, del veicolo spaziale. Inoltre, sono stati raccolti dati scientifici da una serie di strumenti. Le immagini Mcam hanno fornito delle istantanee in bianco e nero con una risoluzione di 1024 x 1024 pixel.

Emanuela Bordoni, Deputy Spacecraft Operations Manager di BepiColombo, ha dichiarato che: “Abbiamo completato il secondo di sei sorvoli previsti di Mercurio e ci torneremo l’anno prossimo per il terzo, questo prima di arrivare nell’orbita di Mercurio nel 2025”.

Il flyby di Mercurio

L’avvicinamento su Mercurio è avvenuto inizialmente sul lato notturno del pianeta, per questo motivo le prime immagini con il pianeta illuminato sono state riprese circa cinque minuti dopo aver raggiunto il punto più vicino, ad una distanza di circa 800 chilometri.

Le immagini sono state riprese per un periodo di circa 40 minuti, quando la sonda si stava allontanando da Mercurio. Il Sole sembrava sorgere sulla superficie del pianeta, mentre la sonda si spostava dal lato notturno a quello diurno di Mercurio. Questo ha prodotto una proiezione di ombre lungo il terminatore, ossia la linea di demarcazione tra il giorno e la notte, evidenziando così molto bene la topografia del terreno.

L’illuminazione solare, pochi istanti dopo l’avvicinamento, ha permesso di osservare in dettaglio il più grande cratere da impatto di Mercurio, il bacino di Caloris, denominato anche Caloris Planitia, che significa letteralmente in latino “pianura del calore”.

Il cratere è largo 1550 chilometri, ed è ricoperto da lave altamente riflettenti che lo evidenziano molto rispetto al colore della superficie più scuro che lo circonda e ai Caloris Montes, formazioni che raggiungono i due chilometri d’altezza.

I ricercatori ritengono che le lave vulcaniche, sia dentro che intorno a Caloris, risalgano ad un centinaio di milioni di anni dopo la formazione del bacino stesso. Riuscire a misurare e comprendere le differenze di composizione tra queste lave è uno degli obiettivi più importanti per la sonda.

La BepiColombo sfrutterà la conoscenza acquisita con la missione Messenger della NASA, in orbita attorno a Mercurio tra il 2011 e il 2015.

I misteri di Mercurio

I due orbiter di BepiColombo, che sono rispettivamente il Mercury Planetary Orbiter dell’ESA e il Mercury Magnetospheric Orbiter della Jaxa, opereranno da orbite complementari per studiare vari aspetti del misterioso pianeta, dal suo nucleo ai processi di superficie, dal campo magnetico all’esosfera. Queste informazioni permetteranno di comprendere meglio l’origine e l’evoluzione di un pianeta così vicino alla nostra stella madre.

BepiColombo, attualmente, si trova in configurazione di crociera, nella quale i due orbiter sono “impilati” e molti strumenti non possono essere azionati completamente durante i brevi passaggi ravvicinati. Nonostante ciò, alcuni di loro riescono ad acquisire informazioni sul campo magnetico, sul plasma e sulle particelle attorno al veicolo spaziale, da delle posizioni che normalmente non sarebbero accessibili durante una missione orbitale.

Johannes Benkhoff dell’ESA, ha spiegato che: “I team dedicati ad ognuno degli strumenti della sonda hanno iniziato a ricevere i dati scientifici. Non vediamo l’ora di condividere le nostre prime intuizioni da questo sorvolo. Sarà interessante confrontare i dati con ciò che abbiamo raccolto durante il nostro primo sorvolo e aggiungere questo set di dati unico mentre ci dirigiamo verso la missione principale”.

Conclusioni

La missione scientifica principale inizierà nei primi mesi del 2026. La BepiColombo avrà a disposizione in totale nove flyby planetari, tra cui uno sulla Terra, due su Venere e sei su Mercurio. La sonda avrà inoltre a disposizione il sistema di propulsione elettrica solare del veicolo spaziale, per riuscire ad entrare nell’orbita di Mercurio. Il prossimo sorvolo di Mercurio è previsto per il 20 giugno del 2023.

Il VIDEO da globalscience.it/36588/bepicolombo-verso-il-secondo-flyby-di-mercurio/

FONTE:

https://www.media.inaf.it/2022/06/24/secondo-flyby-di-bepicolombo/

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