giovedì, Settembre 19

Quando le stelle morenti emettono anelli

I ricercatori dell’Università della California di Los Angeles insieme ai colleghi del Jet Propulsion Laboratory hanno identificato una stella morente della costellazione dell’Idra, circondata da sei nuvole a forma di anello. Lo studio di questa stella può portare a nuove scoperte sulle fasi finali del ciclo stellare

Mediante l’utilizzo dell’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array e del telescopio spaziale Hubble, i ricercatori hanno condotto osservazioni con dettaglio senza precedenti di una strana stella gigante rossa. La stella, nominata V Hydrae, ma abbreviata V Hya, è ricca di carbonio molecolare e nella sua agonia ha espulso sei anelli concentrici e una struttura a forma di clessidra che espelle materia nello spazio ad alta velocità.

In base ai nostri calcoli, una serie di questi ‘anelli di fumo’ viene espulso dalla stella ogni centinaio d’anni circa” dice Mark Morris, professore di fisica e astronomia dell’UCLA e coautore dello studio. “Questa è la prima volta che una serie di anelli in espansione viene visto intorno ad una stella morente“.

Rendering della stella V Hydrae (V Hya) e i lobi a clessidra emessi – Credit: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/S. Dagnello (NRAO/AUI/NSF)

V Hya che si trova a 1.300 anni luce dalla Terra nella costellazione dell’Idra, fa parte di quel 90% di stelle che quando concludono le reazioni nucleari nel suo nucleo si trasformano in giganti rosse asintotiche (stelle evolute, luminose ma abbastanza fredde che hanno massa contenuta – tra 0,6 e 10 masse solari e che sono in uno stadio avanzato della loro evoluzione). Questa in particolare è considerata molto interessante in quanto perde la sua atmosfera non tramite il vento solare con espulsione di massa coronale come di consueto, ma attraverso eruzioni a forma di anelli.

Secondo Morris ed il suo team, il meccanismo che produce gli anelli è sconosciuto e richiederà ulteriori indagini. “Sospettiamo che possa essere correlato alla presenza di stelle compagne in orbita, ma è difficile spiegarlo, dato l’intervallo di poche centinaia di anni tra le espulsioni dell’anello”, ha detto Morris. “Questa stella sta fornendo una nuova e affascinante ruga alla nostra comprensione di come le stelle mettono fine alla loro vita”.

Raghvendra Sahai, astronomo del JPL e autore principale dello studio, ritiene che l’osservazione  del comportamento finale di V Hya possa portarci a ritenere errate le precedenti ipotesi sulla morte delle stelle.

Sostiene Raghvendra: “Il nostro studio rivela drammaticamente che il modello tradizionale di come muoiono le stelle, attraverso l’espulsione di massa attraverso un vento sferico lento, relativamente costante per oltre 100.000 anni o più – è nel migliore dei casi, incompleto o, nel peggiore dei casi, errato“.

 “ La fase di perdita di massa è per una stella una parte critica del loro ciclo e di breve durata. È quindi difficile poterla osservare direttamente” continua il dottor Raghvendra Sahai

Siamo stati fortunati con V Hya e siamo stati in grado di immaginare tutte le diverse attività che si svolgono dentro e intorno a questa stella per capire meglio come le stelle morenti perdono massa alla fine della loro vita“.

I sei anelli concentrici che circondano la V Hydrae – Credit: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/S. Dagnello (NRAO/AUI/NSF)

I due lobi della struttura a forma di clessidra che sono orientati perpendicolarmente al centro sono stati creati dalla stella attraverso un vento stellare sferzante a più di 800.000 km/h.

I sei anelli che si sono espansi intorno a V Hya per 2. 100 anni, hanno creato una regione fittamente ricca di polvere ribattezzata: DUDE, per Disk Undergoing Dynamical Expansion che complica l’osservazione impedendo l’utilizzo di strumenti ottici.

I ricercatori, usando uno strumento come ALMA sensibile a lunghezze d’onda radio molto corte di circa 1 millimetro, hanno osservato le strutture ad anelli i deflussi di gas molecolare con assoluta chiarezza.

“Sono stati inoltre utilizzati ulteriori dati a infrarossi, ottici e ultravioletti per produrre un’immagine straordinaria di uno spettacolo spettacolare nella nostra galassia, gran parte del quale era inaspettato” ha confermato Morris. “Ogni volta che osserviamo V Hya, diventa sempre più simile a un circo, con ogni nuova fase evolutiva caratterizzata da una varietà ancora più grande di imprese impressionanti”, ha detto Sahai. “V Hydrae ci ha impressionato con i suoi molteplici anelli e atti, e poiché il nostro sole potrebbe un giorno subire un destino simile, ci tiene rapiti sull’attenzione.

Fonte: https://newsroom.ucla.edu/releases/death-of-giant-red-star-v-hya

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