Realtà e freccia temporale

Non c’è esperienza della nostra vita che non sia condizionata dallo spazio e dal tempo. Ogni evento che ci coinvolge è collocato in un punto preciso dello spazio ed in un determinato momento del tempo. Eppure il concetto di spazio e di tempo è profondamente cambiato nel corso degli ultimi secoli. Nei suoi Principia Mathematica Newton liquidò in poche righe la sua convinzione sullo spazio e sul tempo: per lui erano due entità assolute ed immutabili incardinate in un universo rigido ed inalterabile.
Con Einstein abbiamo appreso che lo spazio ed il tempo sono le due facce di una stessa medaglia e che sono dinamici, flessibili, relativi.
Nonostante questa rivoluzione la discrepanza tra la realtà classica teorizzata da Newton e quella relativistica di Einstein si verificava soltanto in situazione estreme, di fronte a velocità elevatissime, prossime a quella della luce, od a gigantesche forze gravitazionali.
L’avvento della meccanica quantistica oltre a scoprire le straordinarie proprietà dell’infinitamente piccolo mettevano al centro della riflessione dei fisici la profonda differenza tra la realtà che percepiamo e quella di cui è effettivamente tessuta la trama del cosmo.
Le due più grandi scoperte della fisica del Novecento come sappiamo hanno due intelaiature matematiche che messe insieme confliggono e che da Einstein in poi, hanno spinto e spingono un folto gruppo di fisici teorici ad elaborare una teoria del tutto in grado di armonizzarle.
Le due teorie che governano il mondo dell’infinitamente grande e quello dell’infinitamente piccolo, sono riuscite in questi decenni ha spiegare molti aspetti della vita dell’universo.
C’è però un mistero che né la teoria della relatività né la meccanica quantistica sono riuscite a spiegare ovvero la cosiddetta freccia del tempo.
Perché un bicchiere cadendo si rompe ma non si riaggiusta? Perché invecchiamo ma non diventiamo più giovani? Perché i ricordi riguardano il passato e mai il futuro?
Queste asimmetrie sono un tratto distintivo della realtà che percepiamo. Eppure nelle equazioni fondamentali della fisica la variabile tempo non ha influenza. Una risposta a questa invalicabile direzione della freccia temporale, la può dare la cosmologia, in particolare con l’origine dell’universo e la presenza di condizioni fisiche particolari che avrebbero impresso una precisa direzione al tempo.
Come la freccia temporale sia intessuta nella realtà, quella vera e non quella che siamo in grado di percepire e che ci mostra un mondo comprensibile ai nostri sensi, ma probabilmente molto diverso da quello reale, cercheremo di scoprirlo nei prossimi post.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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