giovedì, Novembre 21

Scenari apocalittici: se la Terra smettesse di ruotare

Noi non ne avvertiamo alcun effetto ma Il nostro pianeta intorno all’equatore gira su se stesso a circa 2.000 km orari. Il moto di rotazione che si compie in circa 24 ore provoca l’alternarsi del giorno e della notte, lo schiacciamento dei poli e l’effetto coriolis che ha un ruolo molto importante nella dinamica atmosferica e sulla meteorologia, poiché influisce sui venti, sulla formazione e rotazione delle tempeste, così come sulla direzione delle correnti oceaniche.

Uno scenario apocalittico

Cosa accadrebbe se la Terra smettesse di girare e l’aria no? Lo scenario apocalittico che si presenterebbe sarebbe caratterizzato dall’istantaneo sollevamento di venti supersonici che sfiorerebbero i 2.000 km orari. Tutto quello che si trova tra i 41° nord di latitudine e i 41° sud, ovvero dove vive l’85% della popolazione mondiale, sarebbe semplicemente spazzato via.

Per avere un’idea della violenza estrema di questi venti, ci affidiamo alla scala di Saffir-Simpson un sistema di misurazione dell’intensità dei cicloni tropicali, messa a punto nel 1969 dai due scienziati statunitensi Herbert Saffir e Robert Simpson.

Articolata in cinque categorie, in dipendenza della velocità del vento, fornisce una misura empirica dell’intensità dei danni che possono essere provocati dallo scatenarsi di un ciclone. La scala si articola da 1 a 5, dove 5 rappresenta i cicloni disastrosi che raggiungono e talvolta superano i 250 km orari. Questi cicloni producono danni gravissimi agli edifici, che possono portare al loro totale abbattimento, completa distruzione di tutte le strutture mobili, eradicazione di alberi, insegne, cartelli stradali.

Si potrebbero verificare inoltre estese inondazioni delle zone costiere che possono raggiungere i 6 metri oltre il livello normale e che rendono indispensabile l’evacuazione delle popolazioni dalle zone costiere pianeggianti per almeno 16 km nell’entroterra.

Poche migliaia di sopravvissuti

Ecco immaginate cosa farebbero alla nostra civiltà e al nostro pianeta venti che soffiano a 2.000 km orari! I superstiti sarebbero pochissimi, si salverebbero probabilmente nuclei di sopravvissuti dentro le gallerie delle metropolitane o in qualche profondo e robusto scantinato. Si salverebbero anche tutti gli abitanti della base Amundsen-Scott, ovvero circa 200 persone nella stagione estiva, collocata al Polo Sud geografico la base non sarebbe interessata da questi venti estremi.

Gli scienziati ed i tecnici della base non si accorgerebbero, inizialmente, di niente. Sarebbe il completo e “assordante” silenzio nelle comunicazioni mondiali a gettare un sinistro campanello d’allarme. I venti supersonici però non durerebbero in eterno, la forza d’attrito con la superficie del nostro pianeta, li rallenterebbe progressivamente fino a farli scemare.

Tsunami e atomizzazione degli oceani

Questo fenomeno provocherebbe un aumento sensibile delle temperature e nelle zone umide si scatenerebbero temporali di inaudita violenza. Il vento che spazzerebbe gli oceani atomizzerebbe la superficie delle acque tanto che per un po’ sarebbe indistinguibile la fine dell’acqua atomizzata e l’inizio del mare.

La tempesta farebbe salire verso l’alto dalle profondità oceaniche l’acqua più fredda (pochi metri sotto la superficie la temperatura delle acque oceaniche è infatti di 4° centigradi). Questo processo creerebbe un clima mai sperimentato dal nostro pianeta un mix di vento, vapore, nebbia e rapidi ed estremi sbalzi di temperatura.

Inutile sottolineare che la violenza di questi venti determinerebbe spaventosi tsunami in grado di entrare in profondità nelle zone costiere della terraferma per decine e decine di km. Purtroppo non è tutto. Se la Terra smettesse di ruotare il normale ciclo giorno/notte cesserebbe. Il Sole anziché sorgere e tramontare una volta al giorno lo farebbe una volta all’anno. Giorno e notte durerebbero quindi sei mesi ciascuno. Nell’emisfero a giorno la temperatura diverrebbe rovente mentre in quello dove impera la notte crollerebbe molto sotto lo zero.

La Luna in soccorso

In questa atmosfera da incubo ci verrebbe in soccorso il nostro satellite naturale, la Luna. Senza la rotazione terrestre la Luna smetterebbe di allontanarsi dal nostro pianeta (ogni anno infatti il nostro satellite si allontana da noi di 3,8 cm), le maree invece che rallentarci accelererebbero il nostro moto di rotazione.

Lentamente, anno dopo anno, la Luna rimetterebbe in “moto” la rotazione del nostro pianeta. Questo però non avrebbe alcun significato per la razza umana. Le poche decine di migliaia di superstiti dagli effetti dirompenti dei venti supersonici e dalle loro conseguenze si sarebbero, a quel punto, già estinti.

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

What if di Randall Munroe

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