domenica, Settembre 8

Scoperta una pianta con il potenziale di crescere su Marte

Scoperta una pianta con il potenziale di crescere su Marte. La pianta è il muschio del deserto denominato Syntrichia caninervis. Il muschio è un candidato molto promettente per la colonizzazione di Marte grazie alla sua estrema capacità di tollerare condizioni difficili, letali per la maggior parte delle forme di vita. Questa tipologia di pianta è ben nota per la sua capacità di tollerare condizioni di siccità.


I ricercatori hanno inoltre scoperto, rendendolo noto lo scorso 30 giugno sulla rivista The Innovation, che il muschio può sopravvivere anche a temperature gelide fino a -196 °C, alti livelli di radiazioni gamma e condizioni marziane simulate. Condizioni che coinvolgono questi tre fattori di stress combinati insieme. In tutti i casi osservati, la disidratazione precedente sembrava aiutare le piante a farcela.


La pianta e la scoperta


I ricercatori tra cui gli ecologi Daoyuan Zhang e Yuanming Zhang e il botanico Tingyun Kuang dell’Accademia cinese delle scienze hanno spiegato che: “Il nostro studio dimostra che la resilienza ambientale di S. caninervis è superiore a quella di alcuni microrganismi altamente tolleranti allo stress e tardigradi. S. caninervis è una promettente pianta pioniera candidata per la colonizzazione di ambienti extraterrestri. Ciò getterebbe le basi per la costruzione di habitat umani biologicamente sostenibili oltre la Terra”.


Un numero limitato di studi precedenti ha testato la capacità di microrganismi, alghe, licheni e spore vegetali di resistere agli ambienti estremi dello spazio o di Marte. Ma questo è il primo studio a testare piante intere. Syntrichia caninervis è una specie di muschio comune con una distribuzione globale diffusa.

La pianta e la sua diffusone

La pianta cresce in ambienti desertici notevolmente estremi, tra cui Tibet, Antartide e regioni circumpolari, come parte della crosta biologica del suolo. Questo è un tipologia di suolo diffusa e resiliente che si trova spesso nelle terre aride. Data la capacità del muschio di sopravvivere a condizioni ambientali estreme, i ricercatori hanno deciso di testarne i limiti in laboratorio.

pianta


La pianta e lo studio svolto


I ricercatori, per testare la tolleranza al freddo del muschio, hanno conservato le piante a -80°C, in un congelatore ultra-freddo per 3 e 5 anni, e a -196°C, in un serbatoio di azoto liquido, per 15 e 30 giorni. In tutti i casi, le piante si sono rigenerate quando sono state scongelate. Le piante che invece non erano state disidratate prima del congelamento si sono riprese più lentamente rispetto alle piante che erano state essiccate e poi congelate.


Il muschio ha inoltre dimostrato la capacità di sopravvivere all’esposizione alle radiazioni gamma che ucciderebbero la maggior parte delle piante. Determinate dosi sembravano addirittura favorire la crescita delle piante. I ricercatori hanno scritto che: “I nostri risultati indicano che S. caninervis è tra gli organismi più tolleranti alle radiazioni conosciuti”.


Infine, è stata testata la capacità del muschio di resistere a condizioni simili a quelle di Marte. Il test è stato fatto utilizzando il Planetary Atmospheres Simulation Facility della Chinese Academy of Sciences. Le condizioni marziane del simulatore includevano aria composta al 95% da CO2, temperature che oscillavano da -60°C a 20°C. Ma anche alti livelli di radiazioni UV e bassa pressione atmosferica.


Conclusioni


Le piante di muschio essiccate hanno raggiunto un tasso di rigenerazione del 100%. Questo entro 30 giorni dopo essere state sottoposte alle condizioni marziane per 1, 2, 3 e 7 giorni. Anche le piante idratate, che sono state sottoposte al simulatore solo per un giorno, sono sopravvissute. Sebbene si siano rigenerate più lentamente delle loro controparti essiccate.


I ricercatori termina dichiarando che: “C’è ancora molta strada da fare per creare habitat autosufficienti su altri pianeti. Nonostante ciò già abbiamo dimostrato il grande potenziale di S. caninervis come pianta pioniera per la crescita su Marte. Guardando al futuro, ci aspettiamo che questo promettente muschio possa essere portato su Marte o sulla Luna. Ciò per testare ulteriormente la possibilità di colonizzazione e crescita delle piante nello spazio”. La ricerca è stata sostenuta dall’Accademia cinese delle scienze, dal programma Leading Talents in Technological Innovation e dal programma Third Xinjiang Scientific Expedition.


FONTE:

https://www.sciencedaily.com/releases/2024/06/240630153052.htm

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