Categories: Fisica

Stella, stellina…la notte si avvicina

L’inquinamento luminoso delle nostre città non ci consente di apprezzare compiutamente le meraviglie notturne del cielo stellato. Un firmamento punteggiato da una miriade di puntini luminosi, stelle lontanissime dal nostro pianeta che incastonano il cielo notturno.

Le immagini che il nostro occhio riesce a percepire ci fanno dimenticare che ognuno di quei puntini è un enorme calderone ribollente di plasma in grado di raggiungere temperature, a secondo della classe delle stelle, che oscillano tra i 6.000 ed i 25.000 gradi Kelvin.

Le stelle sono così lontane da noi che anche con la più avanzata astronave disponibile impiegheremmo moltissimi anni per giungere a quella più vicina al Sistema Solare. Si perché all’interno del nostro Sistema, c’è una stella che siamo in grado di raggiungere in pochi mesi di viaggio, distante da noi 8 minuti luce e che contribuisce in modo fondamentale all’ecosistema del pianeta su cui viviamo: il Sole.

Ad osservarla bene, il Sole non ha niente di speciale, è una stella di mezza età, di colore giallo, di tipo spettrale G2 appartenente alla sequenza principale del diagramma H-R. Niente di che se paragonata a giganti bianche di classe spettrale A come Vega o Sirio. Eppure essere “piccoli” per una stella ha i suoi vantaggi. Una piccolezza relativa visto che la massa solare è circa 332.946 volte la massa della Terra.

La vita di una stella può oscillare tra un milione di anni e diversi miliardi di anni. Il Sole ha circa 5 miliardi di anni di vita ed altrettanti passeranno prima di esaurire tutto il suo “combustibile” e quindi morire. Si, perché anche le stelle hanno un loro ciclo vitale. La luce delle stelle è dovuta ad un processo di fusione termonucleare. Ciò accade quando due nuclei di atomi di idrogeno si fondono dando vita ad un nucleo di atomo di elio e liberando un notevole quantitativo di energia.

Le reazioni di fusione termonucleare producono una forte pressione verso l’esterno dell’astro controbilanciando gli effetti della fortissima spinta gravitazionale della stella. Questo delicato equilibrio continua fino a quanto la stella ha idrogeno da “bruciare” convertendolo in elio. E qui entrano in gioco le “dimensioni” della stella, più è massiva, maggiore è la forza gravitazionale che spingerebbe verso il collasso e più rapidamente si consuma il combustibile nucleare. In altre parole minore è il suo ciclo vitale. Il Sole che ha una massa contenuta come abbiamo accennato poc’anzi ha ancora circa 5 miliardi di anni di indisturbato funzionamento.

Terminate le sue riserve di idrogeno il Sole entrerà in una nuova fase della sua vita, diventando una gigante rossa. Inizierà a collassare sotto il suo stesso peso e tutta la materia presente nel suo nucleo si comprimerà riscaldandosi nuovamente. A questo punto accadranno due cose molto diverse una delle quali piuttosto spiacevole per il nostro pianeta. Il calore del nucleo sarà così intenso che gli atomi di elio si fonderanno fino a formare elementi più pesanti.

Nello stesso tempo gli strati più esterni del Sole si espanderanno e la nostra stella si gonfierà fino ad inghiottire Mercurio, il pianeta più vicino. In questa fase il Sole sarà molto più luminoso di quanto sia mai stato e occuperà metà del cielo terrestre. Se mai in questo remotissimo futuro il nostro pianeta sarà ancora abitato nessuno però potrà godere di questo spettacolo poiché la superficie terrestre sarà vaporizzata dall’immane energia proveniente dall’astro morente.

Dopo un altro miliardo di anni il Sole entrerà nell’ultima fase della sua vita disperdendo enormi quantitativi di materia nello spazio. Si formerà così un bel disco di gas all’interno del quale ci sarà il nucleo morente della nostra stella che si sarà trasformata in una nana bianca. Questa trasformazione avverrà quando al termine del processo di fusione termonucleare la massa del Sole sarà collassata su se stessa per effetto della forza di gravità. Da quel momento il Sole sarà simile ad un diamante sferico della grandezza della Terra e progressivamente andrà raffreddandosi ed oscurandosi sempre di più fino a spegnersi completamente.

Allora il risultato finale sarà un oggetto così denso e scuro che un suo frammento della dimensione di un pisello peserà una tonnellata.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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