venerdì, Settembre 20

Suolo lunare utilizzato per far crescere le piante

Suolo lunare utilizzato per far crescere le piante. Un test rivoluzionario che consente ai ricercatori, per la prima volta, di comprendere in che modo le piante riescono a crescere col suolo lunare. Il test svolto è stato pubblicato in un articolo uscito sul Communications Biology.

I ricercatori, attraverso l’esperimento nel suolo lunare, hanno effettuato un passo in avanti per rendere possibili soggiorni di lunga durata sulla Luna. I ricercatori hanno preso dei piccoli campioni di polvere, un materiale raccolto durante le missioni Apollo 11, 12, e 17 del 1969-1972, per poter coltivare le piante, più esattamente un tipo di crescione. I semi, con grande stupore, sono germogliati due giorni dopo.

L’esperimento

Anna-Lisa Paul, professoressa dell’Università della Florida coautrice di un articolo sui risultati, ha dichiarato che: “Non trovo abbastanza parole per dirvi quanto siamo rimasti sbalorditi del test. Ogni pianta sia quelle nel campione lunare che quelle piantate per il confronto, aveva lo stesso aspetto fino al sesto giorno”.

Passati i sei giorni sono cominciate ad emergere delle differenze nelle piante. Quelle coltivate nel suolo lunare hanno cominciato a mostrare stress, sviluppandosi più lentamente per poi rimanere rachitiche, mostrando così che le piante preferiscono di gran lunga il suolo terrestre.

Le piante immerse nel suolo lunare hanno sviluppato radici più corte, sono cresciute più lentamente e in alcuni casi si sono riempite di puntini rossastri. La regolite, del resto, è ricca di minerali ferrosi, povera di nutrienti e cosparsa di granelli di vetro abrasivi.

Quelle di confronto erano state piantate in un terreno di cenere vulcanica e minerali terrestri che imitavano la composizione del suolo lunare o marziano. I ricercatori, ritengono comunque che il test abbia prodotto una svolta scientifica.

Conclusioni

Il capo della NASA Bill Nelson, ha spiegato che: “La ricerca svolta è di fondamentale importanza per quanto riguarda gli obiettivi di esplorazione umana a lungo termine della NASA, poiché dovremo sfruttare le risorse presenti sulla Luna e su Marte, così da sviluppare fonti di cibo per i futuri astronauti che vivranno e opereranno nello spazio profondo”.

Bill Nelson, continua spiegando che: “Questa ricerca, fondamentale sulla crescita delle piante, è anche un esempio chiave di come la NASA sta lavorando per sbloccare le innovazioni agricole, che potrebbero aiutarci a capire come le piante potrebbero superare condizioni stressanti in aree a scarsità di cibo anche qui sulla Terra”.

Un ostacolo per i ricercatori è che non hanno a disposizione molto terreno lunare con cui effettuate degli esperimenti. Gli astronauti della NASA, in un periodo di tre anni dal 1969, hanno riportato 382 kg, equivalenti a 842 libbre, di rocce lunari, carotaggi, ciottoli, sabbia e polvere dalla superficie lunare.

Il team dell’Università della Florida ha ricevuto solamente 1 g di terreno per pianta per poter svolgere l’esperimento dai campioni, un materiale che è stato tenuto sigillato per decenni.

Tra le stesse piante “lunari”, sono uscite delle differenze. Il terreno più tossico è risultato essere quello raccolto dall’equipaggio dell’Apollo 11 nel Mare della Tranquillità, un materiale rimasto esposto per un paio di miliardi di anni in più alle radiazioni cosmiche e al vento solare rispetto a quelli riportati dalle missioni Apollo 12 e 17, prelevati da strati diversi. 

Una scoperta che potrebbe agevolare i futuri coltivatori lunari a cercare zone sulla Luna in cui il suolo sia più giovane, e quindi, anche più adatto per le piante spaziali. La NASA ha progettato di far atterrare gli astronauti sulla Luna, per la prima volta dal 1972, nella missione prevista per il 2025.

FONTI:

https://www.bbc.com/news/science-environment-61434295?fbclid=IwAR1HnLCUlF49TyNYzNKgrg7lXiDVT3I17qSHH-ueLmLDjNCQJQMR5h-ATTM

https://www.focus.it/scienza/spazio/le-piante-crescono-nel-suolo-lunare-ma-sono-stressate

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