T Coronae Borealis destinata a diventare una “nuova stella“. L’oggetto sarà luminoso come la Stella Polare. Un sistema stellare distante 3.000 anni luce diventerà visibile ad occhio nudo e la sua luminosità apparente aumenterà temporaneamente. La T Coronae Borealis, nota anche come T CrB o ‘Stella Fiammeggiante’, si è illuminata l’ultima volta nel 1946. Gli astronomi, inizialmente, avevano previsto che sarebbe tornata ad illuminarsi entro settembre del 2024.
T Coronae Borealis è una stella variabile nella Corona Boreale, una costellazione a est di Boote. Gli astronomi stanno tenendo d’occhio la T Coronae Borealis per il possibile aumento di luminosità. T CrB è una nova ricorrente, una stella che aumenta la sua luminosità a causa dell’interazione fisica tra due stelle in un sistema binario, una gigante rossa e una nana bianca. Questo evento di luminosità è noto come “nova”.
Ma cos’è una nova? Una nova è differente da una supernova. Una supernova si verifica quando una stella massiccia esplode alla fine del suo ciclo vitale, dopo aver esaurito il carburante. Una nova, invece, è il temporaneo aumento della luminosità di una stella prima che questa si spenga di nuovo. T Coronae Borealis è una nova ricorrente. Questo significa che diventa temporaneamente migliaia di volte più luminosa. L’ultima volta che è stata vista in questo modo è stato nel 1946.
Il sistema stellare T Coronae Borealis normalmente brilla con una luminosità di magnitudine +10. Sulla scala di magnitudine più alto è il numero più debole è l’oggetto. Sirio, la stella più luminosa nel cielo notturno, ha una magnitudine di -1,46. La Luna piena ha una magnitudine di circa -13. È stato previsto che la T Coronae Borealis raggiunga una magnitudine +2 durante l’evento nova. Questo la renderebbe simile per luminosità alla Stella Polare.
L’oggetto potrebbe essere visibile ad occhio nudo per diversi giorni e potenzialmente visibile per oltre una settimana attraverso un binocolo. Successivamente la sua luminosità tornerà ad attenuarsi e potrebbe rimanere inattiva per altri 80 anni, rendendolo potenzialmente un evento astronomico irripetibile.
La nova apparirà nella costellazione della Corona Boreale. Questa può essere piuttosto difficile da individuare. Apparirà come un piccolo semicerchio vicino alle costellazioni di Boote ed Ercole. Boötes può essere trovato individuando il modello di stelle Plough nel cielo. Poi di basterà guardare a sinistra di Boote e vedrai la Corona Boreale.
Per individuare la costellazione puoi anche usare un’app di astronomia e osservazione delle stelle. William Cooke, responsabile del programma ambientale dei meteoroidi della NASA, in un’intervista ha dichiarato che: “Quello che sta accadendo nel sistema è che la stella gigante rossa sta scaricando tutto questo materiale sulla superficie della nana bianca. Quando sulla superficie della nana bianca arriva troppa materia, si verifica letteralmente una reazione termonucleare, come una bomba”.
Come gli scienziati sanno quando la T Coronae Borealis si illuminerà? Misurando con precisione la quantità di materia necessaria affinché ciò accada e la velocità con cui si accumula sulla nana bianca, gli astronomi avevano inizialmente previsto che la prossima esplosione si sarebbe verificata tra febbraio e settembre del 2024. Ciò, evidentemente, non è accaduto. William Cooke ha reso noto che: “Sappiamo che prima di diventare nova si affievolisce per circa un anno. La T Coronae Borealis ha iniziato ad affievolirsi a marzo del 2023”.
La stella ha solitamente una magnitudine +10,0 ed è visibile solo attraverso un telescopio. È stato previsto che la nova aumenti la sua luminosità fino a raggiungere una magnitudine +2,0, paragonabile a quella della Stella Polare. Il primo avvistamento registrato risale al XIII secolo. Nell’autunno del 1217, Burchard, abate di Ursberg, in Germania, ha registrato “una debole stella che per un certo periodo ha brillato con molta luminosità”. Inoltre, ha anche detto che c’era “un raggio molto luminoso che si estendeva verso il cielo, come un grande, alto raggio”. Questo non sembra T CrB. Nonostante ciò, gli scrittori medievali spesso confondevano fenomeni atmosferici come le aurore con eventi celesti.
Questa volta abbiamo la possibilità di cercare, in maniera certa, di catturare T Coronae Borealis. Quando ci riuscirà potremo pensare all’abate che ha osservato la stessa stella più di 800 anni fa. Secondo le stime del dottor Jean Schneider, astronomo presso l‘Osservatorio di Parigi – LUX in Francia, un primo giorno buono per l’esplosione stellare è il prossimo 27 marzo. Mentre le prossime potrebbero essere il 10 novembre del 2025 e il 25 giugno 2026. Il dottor Jean Schneider ha riportato le informazioni nell’astratto al seguente link.
https://www.skyatnightmagazine.com/space-science/t-coronae-borealis-nova
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