giovedì, Settembre 19

Tag: 1941

Polonia e URSS all’indomani dell’Operazione Barbarossa
Storia, Storia Contemporanea

Polonia e URSS all’indomani dell’Operazione Barbarossa

Dopo la sciagurata spartizione della Polonia tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica di Stalin, il premier polacco aveva trovato asilo in Francia, insieme al suo governo e a una parte delle truppe scampate alle invasioni russo-tedesche. Fuga in Gran Bretagna Nel giugno del 1940 il tracollo francese aveva indotto il primo ministro polacco Władysław Sikorski e il suo entourage a riparare in Gran Bretagna. Qui accompagnato dal deputato conservatore Victor Cazalet, veterano della prima guerra mondiale, che aveva ripetutamente messo in guardia dal pericolo rappresentato dalla Germania di Hitler, effettuò una serie di ispezioni alle unità militari polacche che si stavano riorganizzando in Inghilterra. Quando la Germania lanciò l'Operazione Barbarossa, affossando unilat...
L’amara estate del ’41
Storia

L’amara estate del ’41

L'estate del 1941 rappresenta l'apogeo delle vittorie tedesche, dall'Africa settentrionale, ai Balcani per finire all'invasione sovietica, le armate naziste sembrano invincibili. Per contro l'illusione italiana di poter condurre una "guerra parallela" a quella dell'alleato naufraga miseramente sotto il peso di ripetute sconfitte che costringono Hitler a soccorre l'esercito di Mussolini su quasi tutti i fronti dove opera da solo. Il primo giugno 1941 è anche il giorno in cui nasce la prima manifestazione di guerra partigiana. I tedeschi impiccano uno studente greco sull'acropoli perché sorpreso con le armi in pugno. Da allora la resistenza armata di civili e soldati sbandati si svilupperà dapprima in Yugoslavia, poi in Unione Sovietica e molto dopo anche in paesi occidentali come la Fr...
Gennaio 1941: la fine della  guerra parallela di Mussolini
Storia

Gennaio 1941: la fine della guerra parallela di Mussolini

Il nuovo anno, il 1941, si apre con un'Italia già avvilita per l'andamento delle operazioni belliche decise autonomamente dal regime fascista. Il Duce è sempre più deluso dai suoi generali e dall'esercito italiano nel suo complesso. Qualche giorno prima del Capodanno 1941 aveva confidato al genero e Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano: «Se quando ero socialista, avessi avuto della borghesia italiana una conoscenza non puramente teorica quale dettata dalla lettura di Carlo Marx, ma una vera nozione fisica quale ho adesso, avrei fatto una rivoluzione così spietata che quella del camerata Lenin sarebbe stata al confronto uno scherzo innocente.» L'anno nuovo si apre con affermazioni roboanti dei vertici dell'Asse su una vittoria ormai ritenuta a portata di mano. Al di la della reto...
11 dicembre 1941: il giorno in cui Hitler perse la guerra
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11 dicembre 1941: il giorno in cui Hitler perse la guerra

Il 7 dicembre 1941 l'ambasciatore americano in Gran Bretagna Winant e l'inviato di Roosevelt, Averell Harrimann erano ospiti di Winston Churchill a Chequers. Secondo i due americani il Primo Ministro inglese era di umore tetro ed insolitamente taciturno. Churchill era preoccupato per la sempre più probabile entrata in guerra del Giappone che avrebbe aperto un altro, pericoloso fronte per l'impero coloniale britannico. Nonostante questo, quel giorno stesso assicurò l'ambasciatore americano che se il Giappone avesse attaccato gli Stati Uniti la Gran Bretagna gli avrebbe dichiarato guerra. Poi chiese se gli Stati Uniti avrebbero fatto altrettanto nel caso che il Giappone si fosse limitato ad attaccare le colonie inglesi in Asia. Winant se la cavò con una risposta ambigua dicendo che...
L’Operazione Tifone
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L’Operazione Tifone

Il 30 settembre 1941, in grave ritardo rispetto alle raccomandazioni di Guderian, Adolf Hitler da il via all'Operazione Tifone, ovvero l'attacco decisivo verso Mosca. Il Furher si era finalmente convinto che presa la capitale sovietica la partita con la Russia di Stalin sarebbe stata vinta. La scommessa era occupare Mosca prima che un precoce inverno russo trasformasse dapprima il terreno in un mare di fango e successivamente in una distesa gelida e bianca. Guderian anche se consapevole di aver perso settimane preziose, si mosse velocemente verso nord da Kiev dove solo poco tempo prima aveva inflitto una spaventosa sconfitta ai sovietici. La direzione era Orel ed il 2 ottobre Franz Halder ricevette un rapporto da Guderian che lo informava che le linee nemiche erano state frant...
1941: le trattative degli Alleati  con Stalin
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1941: le trattative degli Alleati con Stalin

Nel pieno dell'Operazione Barbarossa, Stati Uniti e Gran Bretagna ritenevano indispensabile sostenere la macchina bellica sovietica, duramente colpita dall'invasione tedesca, per evitarne la sconfitta. Sia pure con accenti diversi gli Alleati concordavano sulla necessità che il fronte orientale aperto da Hitler continuasse a resistere all'impetuosa cavalcata delle forze corazzate del Terzo Reich. Per questo decisero di incontrarsi a Londra il 15 settembre per delineare una strategia comune in vista dell'incontro con Stalin, Capo della delegazione americana era Averell Harriman, mentre a capo di quella britannica c’era Lord Beaverbrook, il magnate anglo-canadese della carta stampata che da poco ricopriva il ruolo di ministro degli Approvvigionamenti nel gabinetto di guerra d...
La questione polacca all’indomani  dell’Operazione Barbarossa
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La questione polacca all’indomani dell’Operazione Barbarossa

Dopo la sciagurata spartizione della Polonia tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica di Stalin, il premier polacco aveva trovato asilo in Francia, insieme al suo governo e a una parte delle truppe scampate alle invasioni russo-tedesche. Nel giugno del 1940 il tracollo francese aveva indotto il primo ministro polacco Władysław Sikorski e il suo entourage a riparare in Gran Bretagna. Qui accompagnato dal deputato conservatore Victor Cazalet, veterano della prima guerra mondiale, che aveva ripetutamente messo in guardia dal pericolo rappresentato dalla Germania di Hitler, effettuò una serie di ispezioni alle unità militari polacche che si stavano riorganizzando in Inghilterra. Quando la Germania lanciò l'Operazione Barbarossa, affossando unilateralmente il patto Molotov-Ri...
Hitler, il drogato
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Hitler, il drogato

Adolf Hitler era costituzionalmente convinto di essere infallibile e questa presunzione fu alla base di molte scelte strategiche discutibili, spesso imposte ai vertici militari della Wehrmacht. Questa pretesa di infallibilità, associata a manifestazioni sempre più stravaganti e ad un eccesso di umoralità, si intensificò dopo l'invasione dell'Unione Sovietica nell'estate del 1941. Assai di frequente era davvero convinto di non poter sbagliare. Ma le persone che gli erano più vicine, come Engel, il suo aiutante, si rendevano conto che a dispetto dei suoi sforzi per dare un’idea di profonda sicurezza, poteva essere indeciso e nervoso. Per mascherare questa insicurezza che minava le sue pretese di infallibilità Hitler si servì di un personaggio discusso e controverso, Theodor Morell, com...
Operazione Barbarossa: il crollo nervoso di Stalin
Storia

Operazione Barbarossa: il crollo nervoso di Stalin

La storiografia ha ampiamente denunciato la miopia del dittatore sovietico alla vigilia dell'invasione nazista denominata "Operazione Barbarossa". Stalin con mesi di anticipo era stato avvisato dalle numerose ed efficienti reti spionistiche russe e perfino da Churchill che la Germania si stava preparando ad infrangere unilateralmente il patto di non aggressione Molotov e von Ribbentrop stipulato a Mosca il 23 agosto 1939. Stalin ignorò persino le informazioni giunte da disertori tedeschi pochi giorni prima del 22 giugno 1941, data dell'attacco nazista. Il dittatore georgiano riteneva tutti questi avvertimenti come "provocazioni" occidentali tese a far fallire il patto di non belligeranza tra Germania ed Unione Sovietica. Questa pervicace volontà di ignorare i dati della realtà so...
L’ultima missione  dell’Asso degli  U-boot
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L’ultima missione dell’Asso degli U-boot

https://www.youtube.com/watch?v=rUgxDZ4jCcs Siamo nella notte tra il 17 ed il 18 marzo 1941 e il capitano di fregata Otto Kretschmer, soprannominato il Silenzioso Otto, è dabbasso. Si trova in quell’angolino dietro la sala di controllo del suo U-99 dove il comandante di un sommergibile Typo VII può trovare un briciolo di riposo e di riservatezza al riparo di una tenda. Il sommergibile naviga in superficie facendo rotta verso la base di Lorient, in Francia. Da poche ore si è concluso l'attacco più sensazionale e letale, della già prestigiosa carriera di Kretschmer. Nella mattinata del giorno precedente l’U-99 ha intercettato il convoglio HX-112, composto da 41 mercantili, che si trovava in navigazione diretto a Liverpool. L'U-99 al termine di un'esemplare manovra, che aveva ...
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