giovedì, Settembre 19

Tag: Alfonso La Marmora

L’ultima guerra del Risorgimento
Storia

L’ultima guerra del Risorgimento

Alla vigilia della Terza Guerra d'Indipendenza l'esercito italiano con il suoi 250.000 effettivi era circa il quadruplo di quello sardo-piemontese che aveva combattuto nel 1859. Gli effettivi si erano gonfiati con diverse divisioni appartenenti agli ex stati, grandi e piccoli, pre unitari e ad alcune migliaia di garibaldini assimilati nel Regio Esercito. La struttura di comando era però ancora per i due terzi in mano ai sardi e ai piemontesi e l'amalgama nella truppa era molto lontano da una condizione accettabile. In particolare gli ex borbonici e gli ex garibaldini erano visti con sospetto dalla vecchia casta militare sabauda. La paura verso questi ultimi era tale che in preparazione della guerra furono costituiti soltanto due centri per l'arruolamento, a Como e a Bari. In questo mod...
Firenze, capitale d’Italia
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Firenze, capitale d’Italia

I primi anni dell'unità italiana furono molto complicati. Nel meridione d'Italia imperversava quella che i Savoia preferivano etichettare come guerra al brigantaggio e che invece era pericolosamente simile ad una vera e propria guerra civile. L'arresto di Garibaldi per i fatti di Aspromonte aveva messo il paese in fibrillazione. Urbano Rattazzi travolto dalle manifestazioni popolari era stato costretto a dimettersi. E sullo sfondo, irrisolta, c'era sempre la questione romana. Vittorio Emanuele al posto del dimissionario Rattazzi nomina Presidente del Consiglio Luigi Carlo Farini che entra in carica l'8 dicembre 1862, all'età di 50 anni. Pur non essendo piemontese, Farini aveva una lunga frequentazione con l'establishment sabaudo e pertanto godeva della fiducia del Re....
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