giovedì, Settembre 19

Tag: governo di Vichy

La sorte dei collaborazionisti dopo  la fine della seconda guerra mondiale
Storia

La sorte dei collaborazionisti dopo la fine della seconda guerra mondiale

Nell'Europa occidentale all'indomani della fine delle ostilità del secondo conflitto mondiale si impose come priorità nei paesi che erano stati occupati dai tedeschi l'esigenza di fare i conti con i collaborazionisti, ovvero con coloro, che dai massimi livelli istituzionali fino al singolo individuo, avevano fattivamente cooperato con il nemico. In Francia, Norvegia e in tutto il Benelux le autorità locali, frutto della volontà nazista, non si erano certamente coperte di gloria. Spesso la loro collaborazione con gli occupanti era stata zelante e perfino preventiva rispetto alle aspettative tedesche. Nel 1941, in Norvegia i tedeschi furono in grado di governare il paese con soltanto 806 funzionari amministrativi. La Francia con appena 1500 funzionari. I nazisti erano talmen...
I “collaborazionisti” nella seconda guerra mondiale
Storia

I “collaborazionisti” nella seconda guerra mondiale

I nazisti, ed in misura minore i fascisti italiani, furono felici di poter sfruttare i risentimenti, nei territori occupati, di fazioni politiche o minoranze etniche che ritenevano, a torto o ragione, di aver conti da regolare con le strutture politiche e sociali dei governi destituiti dall'occupazione delle forze dell'Asse. Non si trattava soltanto di applicare il vecchio e collaudato principio del divide et impera ma anche di ridurre i costi e la fatica di amministrare e sfruttare i territori occupati. Le persone che si offrirono di aiutare i nazisti a gestire il potere nei loro paesi occupati vennero definiti con il termine dispregiativo di "collaborazionisti". Il fenomeno però era più complesso di una semplice adesione per ragioni di tornaconto personale, in alcuni casi...
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