giovedì, Settembre 19

Tag: Inquisizione

Essere atei nel Medioevo
Medioevo, Storia

Essere atei nel Medioevo

Come più volte abbiamo scritto in questi articoli dedicati all'Età di Mezzo, la società medievale è profondamente religiosa. L'influenza della Chiesa è enorme e le persone, siano esse nobili che gente comune, credono in Dio e nella promessa di una vita eterna dopo la morte. Questo non significa l'assenza del "peccato", le genti del Medioevo commettono tutta la gamma possibile dei peccati previsti dalla dottrina della fede, da quelli più gravi (assassinio, furti, stupri, etc.) a quelli che la morale cristiana condanna come incompatibili con la religione (adulterio, sodomia, eresie, usura, etc.). Nessuno di questi peccati però compromette definitivamente la salvezza eterna, se ci si pente sinceramente e si espia proporzionalmente alla gravità del peccato. Questo signific...
Il mugnaio e l’Inquisizione
Medioevo, Storia

Il mugnaio e l’Inquisizione

La dimensione religiosa nel Medioevo permeava profondamente le società e i singoli individui. Fino alla Riforma c'era di fatto una sola religione che unificava il vecchio continente, tutti gli europei erano cristiani e in questa fede trovavano uno dei caratteri identitari più forti. Questo non significava che nel Medioevo non ci fossero atei o persone che mettevano in dubbio l'ortodossia della dottrina ufficiale. La Chiesa, soprattutto dopo l'avvento della Riforma luterana, intensificherà la lotta alle eresie attraverso l'Inquisizione, l'istituzione cattolica costituita per indagare e perseguire i sostenitori di teorie considerate contrarie all'ortodossia cattolica (le cosiddette eresie). Storicamente, l'Inquisizione si può considerare stabilita già nel Concilio presieduto a ...
L’età d’oro di Venezia
Medioevo, Storia

L’età d’oro di Venezia

Nel mese di maggio del 1249 il Doge Jacopo Tiepolo, in età ormai avanzata, abdica seguendo l'esempio del suo predecessore. Pochi mesi dopo, a luglio muore e viene sepolto  nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo, in un'arca ancora esistente. Anche il suo dogato, il 43° di Venezia si era giocato in una contrapposizione sotterranea ma non meno reale, tra le ambizioni dinastiche del Doge ed il potere del Comune, espresso attraverso i vari consigli della città. Il suo successore Marino Morosini, già ambasciatore di Candia (Creta) viene eletto con una maggioranza risicata, 21 voti contro 20 dei grandi elettori. Per arginare eventuali pretese dinastiche sotto il dogato di Morosini viene promulgata la promissione che prende il suo nome. Questa legge vietava ai figli del doge di acce...
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