giovedì, Settembre 19

Tag: re Desiderio

Gli antefatti della guerra contro gli Avari
Medioevo, Storia

Gli antefatti della guerra contro gli Avari

Carlo Magno era ben deciso a regolare i conti con gli Avari e il pretesto per questa prospettiva gli fu offerto dal duca Tassilone, capo dei Bavari, una popolazione germanica distribuita tra la Baviera e l'Austria e che confinava direttamente con le terre degli Avari. Tassilone era il classico vaso di coccio tra due vasi di ferro, da una parte i Franchi, a cui si era già sottomesso ai tempi del padre di Carlo, Pipino e dall'altra i Longobardi. Per contrastare l'egemonia franca il duca dei Bavari aveva sposato una figlia di re Desiderio, ma dopo la sconfitta di quest'ultimo nel 774, Tassilone si rese conto che ormai non aveva alcuno spazio di manovra e la sua indipendenza politica era del tutto tramontata. A Carlo non bastava più la sottomissione di Tassilone ma voleva integrare ...
La sconfitta dei Longobardi
Medioevo, Storia

La sconfitta dei Longobardi

In un precedente articolo "La guerra franco-longobarda del 773: i piani di invasione" abbiamo passato in rassegna i preparativi di Carlo Magno in vista dell'ormai inevitabile guerra con i Longobardi. Nell'estate del 773, rotti gli indugi, l'esercito franco iniziò la traversata delle Alpi. Si trattò di un'impresa che mise a dura prova le forze di Carlo, secondo il suo biografo Eginardo, fu una "traversata" che costò enorme fatica ai Franchi per superare quella catena di montagne inaccessibili e quelle rocce impervie. Se il passaggio delle Alpi fu alquanto laborioso e impegnativo, giunti nel fondovalle i Franchi non incontrarono una resistenza particolarmente convinta, grazie anche ad un'audace manovra del loro condottiero. Carlo non attaccò frontalmente i Longobardi che si erano att...
Franchi e Longobardi, una vecchia inimicizia
Medioevo, Storia

Franchi e Longobardi, una vecchia inimicizia

I rapporti tra Franchi e i loro vicini Longobardi erano pessimi, soprattutto da quanto il Papato, consapevole di non poter più contare sulla protezione dell'Impero bizantino, si era avvicinato ai primi, convertitisi alla religione cristiana sotto il regno di Clodoveo. Già ai tempi di Carlo Martello, nel 739 papa Gregorio III aveva scritto al maggiordomo di palazzo, trattandolo come un sovrano di fatto e supplicandolo di intervenire contro il re Liutprando che minacciava Roma. In cambio di quell’aiuto, che poi peraltro non si verificò, il papa gli aveva mandato addirittura le chiavi del sepolcro di san Pietro, come ad assegnargli il titolo di "protettore" della Chiesa. Il salto di qualità nei rapporti con il Papato e conseguentemente nell'ostilità sempre più marcata tra i due po...
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