venerdì, Settembre 20

Tag: stelle

<strong>Misteriosa “scomparsa” di pianeti nello spazio</strong>
Astronomia, Scienza

Misteriosa “scomparsa” di pianeti nello spazio

Misteriosa “scomparsa” di pianeti nello spazio. Ecco cosa può essere accaduto. Innanzitutto, bisogna precisare che per scomparsi non si intende volatilizzati nel nulla, bensì si sono spostati dalla loro posizione. Inoltre, bisogna fare una precisa catalogazione degli esopianeti dislocati nello spazio. Il numero di esopianeti confermati, attualmente, è di 5.197 in 3.888 sistemi planetari, con altri 8.992 candidati in attesa di conferma. La maggior parte di loro sono pianeti particolarmente massicci, con dimensioni che vanno da giganti gassosi, quindi simili alle dimensioni di Giove e Nettuno, che possiedono un raggio di circa 2,5 volte quelli della Terra. Mentre, l'altra parte della popolazione di pianeti, statisticamente significativa, è formata dai pianeti rocciosi che possiedono un ra...
<strong>I pianeti, una “formula antietà” per le stelle</strong>
Astronomia, Scienza

I pianeti, una “formula antietà” per le stelle

I pianeti, una “formula antietà” per le stelle. L'informazione è stata fornita dal Chandra della NASA. I pianeti porterebbero quindi le loro stelle ospiti ad essere più giovani della loro reale datazione. Cerchiamo di comprendere meglio di cosa si tratta. La ricerca che descrive questi risultati è stata pubblicata su Royal Astronomical Society ed è presente online. La nuova ricerca La nuova ricerca è stata eseguita su più sistemi ed ha utilizzato l'Osservatorio a raggi X Chandra della NASA. Attualmente, questa è la migliore prova che alcuni pianeti, in maniera apparentemente, sono in grado di rallentare il processo di invecchiamento delle loro stelle ospiti. I ricercatori hanno individuato le proprietà anti-invecchiamento dei “gioviani caldi”, ossia gli esopianeti giganti gassosi ...
Individuato cimitero di antiche stelle nella Via Lattea
Astronomia, Scienza

Individuato cimitero di antiche stelle nella Via Lattea

Individuato cimitero di antiche stelle nella Via Lattea. La Via Lattea possiede un cimitero di stelle morte, una formazione che si estende per tre volte l'altezza dell'intera galassia, questo secondo quanto scoperto da una nuova ricerca. I ricercatori hanno individuato degli antichi resti stellari, formazioni scoperte quando hanno mappato per la prima volta un “mondo sotterraneo galattico”. La nostra galassia, formatasi circa 13 miliardi di anni fa, è stata la casa di miliardi di stelle. Con il passare dei secoli molti di questi enormi oggetti sono collassati divenendo dei densi resti. Nel momento in cui una stella, con una dimensione otto volte più grande del Sole, brucia attraverso i suoi elementi e collassa, gli strati esterni di questa finiscono per esplodere in una supernova. Il nu...
Rara galassia catturata dal telescopio Webb
Astronomia, Scienza

Rara galassia catturata dal telescopio Webb

Una rara galassia catturata dal telescopio Webb. Il James Webb Space Telescope è riuscito a scrutare attraverso la polvere cosmica, così facendo è riuscito a rivelare dei nuovi dettagli e una straordinaria immagine di un raro tipo di galassia. L'immagine catturata da Webb ha immortalato la galassia Cartwheel, una formazione ad anello situata a 500 milioni di anni luce di distanza, formatasi quando una grande galassia a spirale e una piccola galassia si sono violentemente scontrate. Nel momento in cui le galassie entrano in collisione, possono modificare sia la forma che la struttura. Nella galassia Cartwheel è presente un anello colorato che circonda un anello interno ancora più luminoso. Entrambi gli anelli si espandono lontano dal cuore della collisione, un evoluzione mostrata ...
Scoperto un buco nero dormiente fuori dalla nostra galassia
Astronomia, Scienza

Scoperto un buco nero dormiente fuori dalla nostra galassia

Scoperto un buco nero dormiente fuori dalla nostra galassia. Il buco nero è stato individuato, per la prima volta, in una galassia vicina, secondo quanto riportato in un nuovo studio basato sulle osservazioni del Very Large Telescope dell'European Southern Observatory (ESO). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Astronomy. Il buco nero è stato localizzato utilizzando sei anni di osservazioni effettuate dallo strumento Fiber Large Array Multi Element Spectrograph (FLAMES) sul Very Large Telescope dell'ESO. Il FLAMES è uno strumento che consente agli astronomi di osservare più di cento oggetti contemporaneamente. I buchi neri dormienti I buchi neri dormienti di massa stellare, che si formano quando le stelle massicce raggiungono la fine della loro vita, ...
Perché la notte è buia?
Astronomia, Scienza, Storia della scienza e della filosofia

Perché la notte è buia?

A molti di noi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di osservare il cielo notturno in una zona scarsamente popolata e priva di inquinamento luminoso. Lo spettacolo che si offre in quelle occasioni è semplicemente fantastico, la volta celesta pullula letteralmente di stelle, anche se i corpi celesti più luminosi sono, a parte la Luna, i nostri vicini planetari: Venere, Giove e Marte. Risplendono perché riflettono la luce del Sole, che si nasconde alla nostra vista, dall’altra parte della Terra, durante la notte. Stelle vicine e lontane Le stelle più vicine al Sistema Solare sono a diversi anni luce di distanza. Per avere un'idea delle distanza il nostro Sole è solo a 8 minuti luce dalla Terra, mentre la stella più vicina in assoluta è Proxima Centauri, lontana poco più ...
Pegasus V, una galassia fossile del primo universo
Astronomia, Scienza

Pegasus V, una galassia fossile del primo universo

Pegasus V, una galassia fossile del primo universo. La formazione individuata è una nuova galassia nana ultra debole avvistata alla periferia di Andromeda. I ricercatori sono riusciti a localizzare una nuova galassia nana ultra-debole situata nella costellazione del Pegaso. La formazione è stata analizzata attraverso l'imaging profondo, con lo strumento Gemini Multi-Object Spectrograph (GMOS) sul telescopio Gemini North da 8,1 m presso l'International Gemini Observatory. La galassia La galassia nana da poco scoperta è situata a 260.000 parsec, equivalenti a 848.000 anni luce, dalla galassia di Andromeda, alla periferia del suo alone. La formazione, che è stata denominata appunto Pegasus V, mostra un estrema carenza di elementi più pesanti, soprattutto rispetto alle galassie...
Le stelle sono caratterizzate da terremoti e DNA
Astronomia, Scienza

Le stelle sono caratterizzate da terremoti e DNA

Le stelle sono caratterizzate da terremoti e DNA. Le informazioni sono riportate nella nuova mappa, la più dettagliata della Via Lattea, prodotta dalla missione europea Gaia. Le stelle vengono sconvolte da terremoti che mutano la loro forma. Inoltre, sono caratterizzate da un DNA, che fornisce la loro storia attraverso la firma chimica, ossia gli elementi di cui sono formate. Queste informazioni sono le novità riportate dalla nuova mappa della Via Lattea, prodotta dalla missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europa, l'ESA. L'Italia ha partecipato alla missione con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). I dati raccolti dalla missione sono in fase di pubblicazione in una serie di articoli, informazioni ai quali la rivista Astronomy & Astrophysi...
NASA: creata una riproduzione dei sistemi di buchi neri ad oggi noti
Astronomia, Scienza

NASA: creata una riproduzione dei sistemi di buchi neri ad oggi noti

NASA: creata una riproduzione dei sistemi di buchi neri ad oggi noti. I buchi neri a noi vicini e i loro compagni stellari formano come una galleria di ladri astrofisici nelle immagini presenti nella nuova riproduzione creata dalla NASA. Secondo l'agenzia le stelle formatesi con più di 20 volte la massa del nostro Sole sono destinate a divenire dei buchi neri. I buchi neri, come suggerisce il nome, non si illuminano, sono oggetti galattici a cui nulla può sfuggire neppure la luce. Il modo principale per individuare i buchi neri era quello di cercarli nei sistemi binari, luogo in cui interagivano con le stelle compagne. Questo fino al 2015, anno in cui gli astronomi hanno rilevato, per la prima volta, la fusione di buchi neri attraverso le increspature spazio-temporali chiamate onde g...
Stelle vagabonde
Astronomia, Scienza

Stelle vagabonde

rappresentazione artistica della stella di Scholz Il mondo antico pensava che le stelle fossero "fisse" nella volta celeste e per questo motivo venivano usate come punti di riferimento per orientarsi durante un viaggio o per determinare la posizione di quegli oggetti celesti vaganti come i pianeti. Oggi sappiamo che non è così. Le stelle si muovono anche se per rendercene conto sono necessarie accurate misurazioni. Orbitano intorno al centro galattico (il Sole impiega 230 milioni di anni per fare un giro completo) ma si muovano in modo del tutto casuale, una rispetto all'altra, alla velocità di alcune decine di chilometri al secondo. La volta celeste notturna quindi è cambiata sia pure in modo appena percettibile durante la relativamente breve storia della vita umana sul ...
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