Telescopio spaziale rivela raro fenomeno dell'”anello di Einstein”. Gli astronomi della missione Euclid dell’Agenzia spaziale europea hanno catturato, in un’osservazione senza precedenti, un raro fenomeno cosmico. Le osservazioni sono state puramente casuali. La loro scoperta è legata ad alcuni dei primi dati del telescopio Euclid, lanciato a luglio del 2023. Le immagini di prova sono state inviate sulla Terra. Queste sono state analizzate dallo scienziato dell’archivio Euclid Bruno Altieri, che ha avvistato quello che sembrava un anello di Einstein.
Gli anelli di Einstein si verificano quando la luce proveniente da una galassia lontana si piega per formare un anello luminoso attorno ad un altro oggetto in primo piano mentre quell’oggetto viene osservato. Gli anelli, raramente osservati, prendono il nome dal matematico e fisico Albert Einstein. La sua teoria generale della relatività prevedeva che la luce potesse piegarsi e illuminarsi attorno agli oggetti in tutto il cosmo.
Euclid inizialmente ha catturato un’immagine di una galassia chiamata NGC 6505, che si trova a circa 590 milioni di anni luce dalla Terra nel 2023. Ma per la prima volta, un anello di luce è stato rivelato attorno alla galassia utilizzando gli strumenti altamente sensibili di Euclid. L’anello stesso è fatto di luce distorta proveniente da una galassia lontana, situata a 4,42 miliardi di anni luce di distanza. La galassia, che non è mai stata osservata prima, non ha ancora un nome.
Bruno Altieri ha spiegato che: “Anche dalla prima osservazione, potevo vederlo, ma dopo che Euclid ha fatto altre osservazioni dell’area, abbiamo potuto osservare un perfetto anello di Einstein”. I ricercatori hanno condotto uno studio approfondito delle immagini di Euclide che mostrano i dettagli dell’anello di Einstein, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics.
La coautrice dello studio Valeria Pettorino, ESA Euclid Project Scientist ha dichiarato che: “L’anello non era mai stato osservato prima. Ciò dimostra quanto sia potente Euclid, trovando cose nuove anche in luoghi che pensavamo di conoscere bene. Questa scoperta è molto incoraggiante per il futuro della missione Euclid e dimostra le sue fantastiche capacità”.
L’autore principale dello studio Conor O’Riordan, ricercatore post-dottorato presso il Max Planck Institute for Astrophysics ha spiegato che: “Quando la luce di una galassia lontana attraversa lo spazio per raggiungere la Terra, in genere segue un percorso rettilineo. Ma se un oggetto massiccio come un’altra galassia si mette in mezzo, l’immensa gravità della galassia può effettivamente piegare il percorso della luce”.
Il ricercatore continua spiegando che: “Questa galassia in primo piano agisce come una “lente”, focalizzando la luce della galassia sullo sfondo in un’immagine distorta ma perfettamente ingrandita a forma di anello di Einstein. Per osservarla devono concorrere diversi fattori. Una galassia massiccia in primo piano deve essere perfettamente allineata con la galassia sullo sfondo dalla prospettiva del telescopio”.
È così raro che meno dell’1% delle galassie ha un anello di Einstein. Sebbene una distanza di 590 milioni di anni luce possa sembrare incredibilmente lontana dalla Terra, astronomicamente parlando è comunque vicina. Questo lo rende uno dei pochi anelli di Einstein vicini al nostro pianeta. Questo particolare anello di Einstein aiuterà gli astronomi a scrutare all’interno della lontana e sconosciuta galassia, così da poterne misurare la massa e la composizione, quante stelle ha prodotto e come si è evoluta nel tempo.
Gli astronomi sono particolarmente interessati a studiare gli anelli di Einstein perché possono essere usati per studiare l’energia oscura e la materia oscura. Sebbene la materia oscura non sia mai stata effettivamente rilevata, si ritiene che costituisca l’85% della materia totale nell’universo. Lenti gravitazionali come l’anello di Einstein appena scoperto possono aiutare a far luce su ciò che sta accadendo nelle regioni interne delle galassie.
Euclid è impegnato in una missione di sei anni per osservare miliardi di galassie in più di un terzo del cielo. L’obiettivo principale del telescopio è osservare la materia oscura e l’energia oscura e creare la mappa tridimensionale più grande e accurata dell’universo. Conor O’Riordan conclude spiegando che: “Euclid rivoluzionerà il campo, con tutti questi dati che non abbiamo mai avuto prima. Avremo più anelli di Einstein di quanti potremmo mai utilizzare, e questo porterà con sé nuove sfide”.
https://edition.cnn.com/2025/02/11/science/einstein-ring-euclid-telescope/index.html
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