lunedì, Settembre 16

Titano: una luna con molte similitudini con la Terra

Titano: una luna con molte similitudini con la Terra. La nuova ricerca svela molte informazioni sulla sua evoluzione. Molto spesso si tende a dare attenzione agli altri pianeti presenti nel sistema solare, primi fra tutti Marte. L’attenzione, però, si sta dirigendo anche verso alcune lune, che presentano della caratteristiche che intrigano molto i ricercatori, per molte ragioni.

Tra le lune più interessanti troviamo quelle di Saturno e di Giove, satelliti molto promettenti per poter svolgere degli studi approfonditi, soprattutto in loco, missioni, decisamente avveniristiche, che prenderanno il via nei prossimi anni.

Le lune di Saturno

Le lune di Saturno saranno protagoniste della missione Dragonfly, attualmente in fase di progettazione, con partenza prevista per il 2027 e arrivo su Titano non prima del 2035.

Uno dei prossimi obiettivi della NASA è proprio la luna rocciosa saturniana, che è stata di recente oggetto di una ricerca molto interessante, che ha preso in esame l’evoluzione dei suoi paesaggi, luoghi molto simili a quelli terrestri.

L’immagine riportate nell’articolo sono puramente illustrative, nonostante ciò, non si discostano poi molto dalla realtà. Infatti, sappiamo attraverso le osservazioni riprese dalla sonda Cassini Huygens, che Titano presenta delle catene montuose, dei laghi, dei fiumi e possiede anche dei cicli stagionali, con alcune differenze sostanziali rispetto alla nostra Terra.

Titano e i suoi paesaggi

L’atmosfera della luna è composta da azoto al 95%, la sua temperatura media si aggira attorno ai -180° C e al posto del ciclo idrologico terrestre ne possiede uno basato sul metano. Un aspetto che crea molti dubbi è quello della capacità degli idrocarburi presenti su Titano, che sono gli stessi che si possono trovare anche sulla Terra, di resistere alla presenza del metano liquido superficiale, ma soprattutto alle intense correnti di azoto, il gas con più alta percentuale nella sua atmosfera.

I paesaggi presenti su Titano sembrano aver resistito, non si sa in quale modo, per centinaia di migliaia di anni all’erosione di questi componenti. Un motivo plausibile ci viene fornito da una nuova ricerca svolta da Mathieu Lapôtre, assistente professore di scienze geologiche a Stanford, assieme ad un team di ricercatori. Il team ha concentrato le sue attenzioni su dei sedimenti della luna, noti anche sul nostro pianeta come ooidi, materiali che non dovrebbero differire molto nella composizione chimica da quelli terrestri.

Il team di ricerca, non potendo effettuare delle rilevazioni sul posto, ha preso in esame il processo di crescita ed erosione presente sulla Terra, secondo il quale gli ooidi riescono a mantenere un delicato equilibrio tra erosione e crescita, un processo che li mantiene dimensionalmente molto simili nonostante il passare del tempo.

Gli ooidi, essenzialmente, subiscono da un lato l’erosione da parte di agenti atmosferici e superficiali, dall’altro mantengono stabili le loro dimensioni accumulando materiale attraverso un processo noto come precipitazione chimica. Il team ritiene che gli stessi processi, osservati sul nostro pianeta, potrebbero avvenire anche su Titano con dei cicli stagionali.

Conclusioni

Mathieu Lapôtre, ritene che: “Stiamo dimostrando che su Titano, proprio come sulla Terra e come avveniva anche su Marte, è presente un ciclo sedimentario attivo, che può motivare la distribuzione latitudinale dei paesaggi, attraverso l’abrasione episodica e la sinterizzazione guidata dalle stagioni di Titano”.

Il ricercatore, quindi, ritiene che esista la possibilità che un processo chimico simile si sia verificato in passato anche su Marte. Queste, per adesso, sono soltanto ipotesi, che potranno avere delle risposte definitive soltanto con delle analisi in loco. Purtroppo, le distanze che ci sono tra la Terra e Titano e le difficoltà ingegneristiche nello sviluppo di un drone-robot per la sua esplorazione, renderà l’attesa molto lunga.

Le date ipotizzate per la missione Dragonfly, su scritte, potrebbero anche subire notevoli ritardi, vista la notevole impresa, che non può presentare alcuna imperfezione. Non ci resta che attendere un po’ di tempo, in attesa è possibile consultare le informazioni della ricerca riportate nella fonte qui sotto.

FONTE:

https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/2021GL097605

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