Il telescopio spaziale James Webb è giunto a destinazione, posizionandosi nel punto di osservazione stabilito ad una distanza di 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.
A fare l’annuncio è stata la NASA, che gestisce le operazioni insieme all’Agenzia spaziale europea (ESA) e con quella canadese (CSA). Il telescopio è attualmente posizionato in una zona che è stata definita il secondo punto di Lagrange, o L2. Questo punto rappresenta la posizione in cui l’influenza della Terra, della Luna e del Sole sono perfettamente in equilibrio.
L’Italia fa parte della missione con un importante ruolo scientifico. Questo è gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)
Ieri 24 gennaio alle ore 14:00 EST, il telescopio ha messo in funzione i suoi propulsori di bordo per quasi cinque minuti, per riuscire a completare la correzione finale della rotta post-lancio della sua traiettoria.
Bill Nelson, amministratore della NASA ha esclamato che: “Webb, bentornato a casa! Congratulazioni al team per tutto il duro lavoro che ha assicurato l’arrivo sicuro di Webb alla posizione L2 oggi. Siamo un passo più vicini alla scoperta dei misteri dell’universo. E non vedo l’ora di vedere le prime nuove osservazioni dell’universo di Webb quest’estate!”.
L’orbita in cui si è posizionato il telescopio permetterà un’ampia visione del cosmo in un dato momento. Inoltre, darà l’opportunità all’ottica del suo telescopio e agli strumenti scientifici di raffreddarsi abbastanza da poter funzionare e svolgere il suo lavoro scientifico in maniera ottimale.
Il telescopio è riuscito a conservare il propellente, utilizzato mentre viaggiava verso il punto L2, durante le sue correzioni di rotta. Il propellente rimasto verrà usato per le operazioni ordinarie di Webb durante il corso della sua vita. Queste sono il mantenimento della stazione, ossia dei piccoli aggiustamenti per mantenere Webb nell’orbita desiderata e il momentum unloading, che non altro che un metodo per contrastare gli effetti della pressione della radiazione solare sull’enorme parasole.
Il telescopio Webb sta per accendere gli strumenti e iniziare i test Tavani (Inaf). In queste operazioni saranno coinvolti dieci gruppi italiani. Lo strumento, giunto a destinazione da poche ore, è in perfette condizioni e si avvia verso la fase che lo preparerà a scrutare l’universo.
Attualmente si stanno svolgendo le ultime verifiche, per poi cominciare la fase di calibrazione degli strumenti. Questa avrà una durata di circa due mesi. Sono tantissimi i gruppi di ricerca, presenti in tutto il mondo, che si stanno preparando ad utilizzare il telescopio, che ha avuto un costo di dieci miliardi di dollari e che presenta delle prestazioni uniche nel suo genere.
Marco Tavani, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha dichiarato che: “Le notizie sui primi controlli sono positive. Il completamento di dispiegamento della vela protettiva, che protegge il telescopio dalla radiazione solare, è stato terminato con successo. Questo permetterà di mantenere molto bassa la temperatura alla quale funzionano gli strumenti”.
Marco Tavani, continua spiegando che: “I segmenti esagonali che compongono gli specchi ora sono perfettamente disposti. Le ultime verifiche sono in corso e si cominciano ad accendere gli strumenti per cominciare la fase di test e calibrazione”.
Bill Ochs, project manager di Webb presso il Goddard Space Flight Center della NASA, ha spiegato che: “JWST, nell’ultimo mese, ha ottenuto un successo straordinario. Questo è un tributo a tutte le persone che hanno speso molti anni e persino decenni per garantire il successo della missione”.
Bill Ochs, continua spiegando che: “Siamo ora sul punto di allineare gli specchi, l’attivazione e la messa in servizio dello strumento, così da avviare l’inizio di scoperte meravigliose e sorprendenti”.
I segmenti dello specchio primario e lo specchio secondario di Webb sono stati dispiegati dalle loro posizioni di lancio. Gli ingegneri cominceranno a breve il sofisticato processo, che durerà tre mesi, per riuscire ad allineare l’ottica del telescopio con una precisione quasi a livello nanometrico.
https://blogs.nasa.gov/webb/2022/01/24/orbital-insertion-burn-a-success-webb-arrives-at-l2/
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