lunedì, Settembre 16

Ultimi aggiornamenti da Orion

Ultimi aggiornamenti da Orion. La capsula Orion ha battuto il record di distanza, raggiungendo così una pietra miliare conquistata durante la sua missione dimostrativa attorno alla Luna.

La capsula, lunedì scorso, si è spostata di circa 430.000 km, ossia 270.000 miglia oltre la Terra, raggiungendo così la distanza più lontana mai percorsa da un velivolo spaziale progettato per trasportare gli astronauti. Il record precedente raggiunto per il punto più distante da un velivolo spaziale, per utilizzo umano, era stato stabilito dalla missione Apollo 13 ad aprile del 1970. L’equipaggio era arrivato ad una distanza di 400.171 km, 248.655 miglia, dalla Terra.

La Orion

La Orion, in questa missione è senza equipaggio a bordo, ma nel caso completasse i suoi obiettivi senza incidenti nella prossima missione, prevista tra due anni, sarebbero presenti gli astronauti.

La NASA sta pianificando una serie di missioni, sempre più complesse, con Orion, obiettivi che fanno tutti parte del programma Artemis, che ha come scopo quello di riportare gli astronauti sulla superficie lunare dopo un intervallo durato 50 anni. La pietra miliare di lunedì raggiunta da Orion ha segnato il punto focale della missione.

Mike Sarafin, responsabile della missione Artemis della NASA, ha spiegato che: “Il punto a metà strada che abbiamo raggiunto ci offre l’opportunità di fare un passo indietro e poi guardare quali sono i nostri confini, dove potremmo essere un po’ più intelligenti in modo da ridurre il rischio e comprendere le prestazioni del velivolo spaziale per poter effettuare il viaggio con equipaggio programmato nella prossima missione”.

La Orion ha trasmesso in streaming alcuni video spettacolari del suo viaggio. La capsula, poco prima di raggiungere la distanza record, ha immortalato la Luna che si muoveva davanti alla Terra, visibile nell’immagine riportata sotto.

Conclusioni

Il team di ricerca è rimasto molto entusiasta delle prestazioni fino ad oggi effettuate. Orion, con il suo modulo ESA di guida, ha utilizzato molto meno carburante del previsto. Inoltre, ha anche generato più energia di quella stabilita.

Ci sono stati alcuni piccoli inconvenienti tecnici, ma “nessuna delle anomalie ha avuto conseguenze”, secondo quanto affermato da Mike Sarafin. I controllori hanno perso le comunicazioni con la capsula per 45 minuti, un problema legato alla configurazione delle apparecchiature sulla Terra.

Uno dei manichini presenti a bordo della Orion è stato soprannominato Comandante Moonikin Campos in onore di Arturo Campos, un ingegnere della NASA che ha svolto un ruolo fondamentale nell’aiutare a riavere il travagliato Apollo 13.

La prima missione Artemis con equipaggio a bordo è attualmente prevista per la fine del 2024. Mentre, il viaggio della Orion che vedrebbe gli astronauti scendere sulla superficie lunare potrebbe avvenire già nel 2025 o 2026.

L’amministratore della NASA Bill Nelson, conclude spiegando che: “Ovviamente, la missione Artemis si basa sull’Apollo. Non solo andiamo più lontano e torniamo a casa più velocemente, ma Artemis sta spianando la strada per vivere e lavorare nello spazio profondo in un ambiente ostile, per inventare, creare e, infine, per andare con gli astronauti su Marte”.

FONTE:

https://www.bbc.com/news/science-environment-63788247?fbclid=IwAR0OEBfUrbcuELHykh7BAJCk4rgNA08xeTxTNAq3QiIiNxkzL7j9XAfg7tU

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