giovedì, Settembre 19

Ultimi scavi a Pompei rivelano che fu fondata dagli etruschi

Pompei, secondo gli ultimi scavi, sarebbe stata fondata molti secoli prima che divenisse una colonia romana dagli Etruschi. Furono quest’ultimi a dare forma alle mura e a organizzare le strade di Pompei, coma avevano già fatto con Tarquinia, Veio e Cerveteri.

Il greco Strabone ha fatto risalire le origini della città al periodo in cui erano presenti gli Osci, una popolazione di ceppo sannitico della Campania preromana. Per moltissimo tempo si è sempre ritenuto che il geografo greco avesse ragione.

Esistono ancora molti misteri sulla fondazione di Pompei, che dovrebbe essere avvenuta circa 700 anni prima della sua tragica fine. A quanto pare le ultime campagne di scavi che sono state effettuate a Pompei, parco archeologico e patrimonio dell’umanità, sembrano fornire dei chiarimenti riguardo le sue origini, riuscendo così a raccontare un’altra realtà.

Gli scavi forniscono le prove che Pompei fosse una città etrusca per lingua e per cultura, che però venne costruita in uno stile tutto suo, che non rievoca in alcun modo quello della madrepatria.

Le nuove scoperte sono state rese noto dal direttore del parco archeologico Massimo Osanna, che da settembre si sta occupando della guida e della direzione dei musei del Mibact. La presentazione delle prove riguardanti le origini di Pompei sono state presentate da Massimo Osanna, insieme a l’archeologo Carlo Rescigno, accademico dei Lincei professore di archeologia classica all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, presso l‘Accademia dei Lincei.

Alla presentazione erano presenti molti nomi noti tra cui Fausto Zevi, accademico dei Lincei e professore emerito di storia dell’arte greca e romana alla Sapienza di Roma, Carmine Ampoli, emerito di storia greca alla Normale di Pisa e Pier Giovanni Guzzo, per tanti anni alla guida degli scavi di Pompei, con l’introduzione fatta dell’accademico Roberto Antonelli.

Gli scavi mettono in evidenza che sono stati gli uomini etruschi a fondare i primi santuari, cominciando con quello che si trova situato fuori dalla città sulla via che dall’abitato portava al porto di Stabiae, uno snodo di fortunati traffici commerciali.

Massimo Osanna, spiega che: A dare una forte conferma che l’ipotesi di una fondazione etrusca possa essere possibile, sono prima di tutto i ritrovamenti di vari oggetti, tra cui centinaia di anfore, vasi e ampolle. Inoltre, sono presenti 70 coppe con su scritte delle iscrizioni, ritrovate durante lo scavo del santuario costruito lungo la strada che collegava la città al mare”.

L’edificio presenta una costruzione a pianta rettangolare e a cielo aperto, riemersa a poche centinaia di metri dalle mura meridionali della città, in quello che viene identificato come il “Fondo Iozzino”, un nome derivante dal suo antico proprietario.

L’archeologo spiega che il tempio è stato individuato durante gli anni ’60, in cui poi successivamente sono stati fatti degli scavi negli anni ’90. I reperti più interessanti però risalgono agli scavi iniziati nel 2014. Inoltre, continua sottolineando che esiste un fattore che fa si che Pompei sia di origine etrusca, ossia che è un luogo che ha restituito il maggior numero di iscrizioni etrusche al di fuori dell’Etruria.

Gli oggetti ritrovati sono delle coppe che possiedono dei graffiti con frasi rituali accompagnate dal nome di chi ha fatto l’offerta, tutti di origini etrusche alcuni dei quali mai ritrovati prima in territorio campano, ma noti nei centri etruschi del centro Italia. Inoltre, anche la divinità che viene onorata sugli oggetti indica “Apa”, ossia “padre” in etrusco, che può essere ricondotta alla cultura religiosa etrusca.

L’archeologo, fa notare che un’altra particolarità è la presenza nel santuario di Apollo, principale area sacra pompeiana in cui sono stati rinvenuti gli oggetti prossima alla piazza pubblica, delle coppe con le iscrizioni, tutte in alfabeto e lingua etrusca.

Nonostante queste prove rimane sempre evidente che l’architettura del centro urbano è diversa, come lo dimostrano gli scavi più recenti effettuati nel santuario di Apollo e nel Foro Triangolare. Lo stile presente a Pompei rimane molto distante da quello etrusco, ma anche da quello greco, una modalità costruttiva del tutto assente nel panorama dei centri campani.

L’ipotesi più accreditata è che Pompei fu una città che venne fondata e costruita in pochi decenni da un gruppo di persone, costituito forse anche da schiavi liberati, insomma una comunità di lingua e cultura etrusca che però per costruire le mura, le case e i templi si avvalse delle maestranze locali, che vennero influenzate da molte culture che allora erano presenti nel territorio campano, come gli italici e i greci.

Pompei fu probabilmente influenzata da moltissime culture, divenendo così una città potente e ricca che dominava il territorio, che possedeva moltissimi contatti e commerci, ma che nello stesso tempo onorava i valori e i culti delle sue origini, che ebbero termine nel 474 a. C. per le conseguenze di una storica battaglia navale, quella di Cuma, che i greci vinsero contro gli etruschi.

Pompei, che rimase schierata dalla parte della madrepatria, a causa di quella battaglia fu abbandonata dai suoi abitanti, arrivando così a sparire. un buio che per decenni ha ricoperto le sue case e i suoi santuari, cancellando col tempo anche il ricordo dei suoi fondatori.

Fonte:

https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Pompei-ultimi-scavi-svelano-il-mistero-Fu-fondata-dagli-Etruschi-a8bcc2f6-3ecd-410d-ad80-f5dd04380d04.html?fbclid=IwAR1qA5EnT8k-OXEVfiZEKOdsijwFe5kvj4c44KlgsB2y1SWvAXA4pdZegUM

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