giovedì, Settembre 19

Un razzo misurerà la forza vitale della Terra

Un razzo misurerà la forza vitale della Terra. Lo strumento, creato dalla NASA, cercherà di misurare il segreto della forza vitale terrestre, che possiede un campo elettrico debole. Per quale motivo la Terra riesce a sostenere la vita, mentre Venere e Marte, e per quanto fino adesso noto qualunque altro pianeta nell’universo, no?

Glyn Collinson, scienziato spaziale presso il Goddard Space Flight Center della NASA, e ricercatore principale per la missione Endurance della NASA, ha spiegato che: “Questa è una delle domande fondamentali in tutta la scienza: perché siamo qui? Questo è ciò che cercheremo con Endurance”.

Endurance è una missione finanziata dalla NASA. Il radar Svalbard della European Incoherent Scatter Scientific Association (EISCAT), effettuerà misurazioni da terra della ionosfera, informazioni fondamentali per interpretare i dati del razzo. 

La missione Endurance

La missione Endurance cercherà di misurare il potenziale elettrico globale della Terra, o quanto il campo elettrico terrestre riesce a “tirare” le particelle caricate elettricamente nella nostra atmosfera. 

I ricercatori prevedono che questo potenziale elettrico sarà molto debole, il che ne rende difficile la misurazione. Questo però è anche uno dei motivi per cui la Terra riesce a sostenere la vita. La finestra di lancio di Endurance, dalla cittadina di Ny-Ålesund alle Svalbard, in Norvegia, si aprirà il 9 maggio.

La Terra è un pianeta che possiede grandi quantità di acqua, uno dei motivo per cui riesce ad ospitare forme di vita. Molti miliardi di anni fa anche Venere era qualcosa di simile. Infatti, secondo i ricercatori Venere una volta era molto più umida di oggi, ma poi, per ragioni ancora ad oggi incomprese, si è seccata. Comprendere per quale motivo sia accaduto potrebbe far individuare una differenza fondamentale dalla Terra, rilevando così un ingrediente nascosto che rende un pianeta abitabile.

La teoria

La missione Venus Express, dell’Agenzia spaziale europea, nel 2016 ha scoperto un indizio. La sonda spaziale ha rilevato un potenziale elettrico di 10 volt che circonda il pianeta. Questo significa che le particelle, cariche positivamente, sarebbero state allontanate dalla sua superficie. 

Questo potenziale elettrico, come una specie di aspirapolvere, potrebbe aspirare in tutto il pianeta gli ingredienti dell’acqua, come ad esempio l’ossigeno caricato positivamente, che viene separato dai suoi atomi di idrogeno dalla luce solare intensa. Questo potenziale elettrico, col passare del tempo, potrebbe aver avuto un ruolo nel drenare l’acqua di Venere nello spazio.

Le scoperte effettuate su Venere hanno sollevato molti interrogativi sulla Terra. Il potenziale elettrico di Venere è creato dalla sua ionosfera, lo strato esterno elettricamente carico della sua atmosfera. Anche la Terra possiede una ionosfera. Quindi la Terra ha un potenziale elettrico simile e, in tal caso, perché la nostra acqua è ancora presente?

Glyn Collinson, ha spiegato che: “Pensiamo che uno dei motivi per cui la Terra potrebbe essere abitabile sia perché abbiamo questo potenziale elettrico molto debole. Non raggiunge neppure la forza di una batteria di un orologio, ma dovrebbe esistere, essere qui”.

Il team di Endurance ha stimato una forza di circa 0,3 volt, circa 25 volte più debole di quella presente su Venere, talmente debole che ha sventato tutti i precedenti tentativi di misurazione. 

La missione

Con la sua squadra e l’esperimento missilistico, Glyn Collinson, si sta dirigendo verso Svalbard, un arcipelago norvegese situato nell’Oceano Artico. Da qui il suo team lancerà il suo esperimento attraverso il polo nord magnetico della Terra. Glyn Collinson, ha spiegato che: “Abbiamo dovuto inventare una tecnologia nuova di zecca per farlo sulla Terra, avvalendosi della tecnica che abbiamo sperimentato su Venere”.

La missione Endurance avrà come scopo quello di misurare gli elettroni che fuoriescono dall’atmosfera terrestre, come parte di un processo graduale di fuga atmosferica che avviene da miliardi di anni. 

Questi elettroni riescono a fuggire dalla Terra ad una velocità specifica e prevedibile, ma dovrebbero essere leggermente rallentati dal potenziale elettrico globale della Terra. Gli strumenti di Glyn Collinson cercheranno quindi di misurare quel sottile effetto di rallentamento per scoprire quanto sia forte. Se tutto dovesse andare come previsto, queste saranno le prime misurazioni del potenziale elettrico globale della Terra.

Glyn Collinson, conclude affermando che: “La ricompensa, se avremo successo, sarà fantastica. Perché misureremo questa proprietà fondamentale della Terra, che è direttamente correlata alla comprensione del perché siamo qui”.

VIDEO:

https://youtu.be/6i4yspmlILY

FONTE:

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2022/sun/nasa-rocket-to-measure-earth-s-life-supporting-secret-a-weak-electric-field

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