Scienza

Un serpente robot creato e testato dalla NASA

Un serpente robot creato e testato dalla NASA. I ricercatori hanno creato il robot per cercare la vita su Encelado. Lo strumento un giorno potrebbe strisciare attraverso la superficie ghiacciata della luna di Saturno Encelado. L’obiettivo è cercare nell’oceano sotterraneo della luna segni di vita extraterrestre.

Denominato Exobiology Extant Life Surveyor, o EELS, il robot è progettato unicamente per riuscire ad entrare attraverso delle prese d’aria termiche sulla superficie di Encelado e strisciare nell’oceano sottostante alla ricerca di vita oltre la Terra.

Il robot serpente è lungo quattro metri e ha quella che il team descrive come una “testa percettiva” piena di telecamere e sensori e un corpo simile ad un serpente composto da dieci segmenti individuali. L’EELS è progettato per funzionare in modo autonomo, eliminando le preoccupazioni relative alla comunicazione con gli operatori della missione.

Il serpente robot e Encelado

Encelado è un obiettivo alettante per gli astrobiologi. La missione Cassini, quasi venti anni fa, fu lanciata verso Saturno. Durante il suo soggiorno di oltre un decennio, la sonda ha studiato il massiccio gigante gassoso e le sue lune. La sonda ha poi terminato i suoi compiti schiantandosi sulla superficie del pianeta.

La scoperta più interessante di Cassini è stata la presenza di enormi pennacchi d’acqua che la luna stava espellendo nello spazio. Le nuove scoperte hanno portato gli astronomi a pensare a missioni concettuali per tornare su Encelado. L’obiettivo è quello di verificare se l’oceano sotterraneo ospitasse forme di vita extraterrestri.

Tra le missioni più promettenti c’è quella di una sonda che ha l’obiettivo di passare attraverso i pennacchi e catturare i campioni dei materiali espulsi da riportare sulla Terra per lo studio. Un altro concetto promettente prevede l’invio di sonde robotiche su Encelado. Queste dovrebbero esplorare direttamente l’oceano. La missione permetterebbe di ottenere risultati positivi, rispetto ad una missione che sorvola la luna. Purtroppo però sono numerose le sfide, tra cui la perforazione del ghiaccio per raggiungere l’oceano.

Il serpente robot: la missione

Un team del Jet Propulsion Laboratory della NASA ha sviluppato un robot unico a forma di serpente. Uno strumento tecnicamente fattibile e potenzialmente in grado di raccogliere gran parte degli stessi preziosi dati di altre missioni proposte. Il serpente robot EELS potrebbe studiare le prese d’aria, i pennacchi e l’oceano alla ricerca di segni di vita.

I ricercatori, nella rivista Science Robotics, hanno spiegato che: “uno studio ha mostrato che è possibile inviare piccoli robot nelle prese d’aria per campionare direttamente l’acqua dell’oceano”. Lo studio ha portato gli scienziati del JPL a progettare e costruire un robot simile ad un serpente. Lo strumento potrebbe entrare e attraversare queste prese d’aria invece di dover perforare il ghiaccio.

Tiago Vaquero, scienziato del JPL, ha spiegato che:EELS sfrutta l’esistenza di un percorso aperto verso l’oceano sub-glaciale di Encelado. Lo strumento eluderebbe i problemi della trivellazione termica del ghiaccio criogenico, utilizzando il ghiaccio come terreno su cui muoversi piuttosto che come mezzo attraverso il quale spostarsi”.

Conclusioni

Il team di EELS completato il prototipo lo ha testato sulla superficie ghiacciata del ghiacciaio Athabasca in Alberta, in Canada. Il team ha anche testato il robot serpente su un ambiente sabbioso simile a quello di Marte. Anche qui lo strumento si è comportato, come dichiarato dal team, “allo stesso modo molto bene. Purtroppo, al momento non esiste una tempistica definitiva per una missione che invierebbe EELS su Encelado. Nonostante ciò, il team dietro EELS ritiene di aver costruito il robot ideale che una tale missione richiederebbe.

I ricercatori concludono spiegando che: “I mondi ghiacciati sono in prima linea nell’interesse astrobiologico. Questo a causa delle prove della presenza di oceani sotterranei. I serpenti robot possono strisciare sulla superficie estrema di Encelado e scendere in una bocca in eruzione per catturare campioni liquidi inalterati e potenzialmente raggiungere l’oceano”.

FONTE:

Fabiana Leoncavallo

Laureata in architettura, mi ritengo una persona piuttosto poliedrica. Grande appassionata di scienze, astronomia, storia, letteratura, cinema e serie tv, tutti argomenti che amo descrivere nei miei articoli, che si basano su ricerche valide. Inoltre, amo molto effettuare studi sulla natura, sugli animali, sui cambiamenti climatici, sulla salute e l’alimentazione.

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