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Una strana esoluna

Con il termine esoluna (dall’inglese exomoon) si intende un oggetto celeste, estraneo al sistema solare, vincolato in orbita attorno ad un pianeta extrasolare. Nonostante sia molto complicato individuare un satellite naturale, a centinaia o migliaia di anni luce di distanza, date le sue dimensioni ridotte rispetto al pianeta intorno al quale orbitano, negli ultimi dieci anni si è aperta la “caccia” alle esolune.

Nel nostro Sistema Solare, si contano oltre 200 satelliti naturali e quindi del tutto naturale che questi oggetti abbondino anche nei sistemi planetari extrasolari. Nell’ambito di questa ricerca, un team coordinato da David Kipping, della Columbia University di New York, ha scoperto un candidato esoluna, particolarmente interessante, intorno a Kepler-1708-b.

Kepler-1708 b è un pianeta extrasolare in orbita attorno alla stella Kepler-1708, una stella simile al Sole di magnitudine 15,9 della costellazione del Cigno, distante 5580 anni luce dal sistema solare. Si tratta di un gigante gassoso simile a Giove situato nella zona abitabile della propria stella. La scoperta basata sui dati del telescopio spaziale Kepler, la cui missione si è conclusa nel 2018, è il risultato di un’analisi condotta su 70 pianeti extrasolari, selezionati in base alle loro caratteristiche orbitali.

Nonostante l’eterogeneità delle lune conosciute (quelle del nostro Sistema Solare) questa esoluna è molto diversa da ognuna di esse. Come per la luna di Kepler-1625-b scoperta dallo stesso Kipping nel 2016, si tratterebbe di un satellite naturale simile a un mini-Nettuno. Un mininettuno, chiamato talvolta nano gassoso, è un pianeta con superficie simile a quella dei pianeti Urano e Nettuno del nostro sistema solare, ma con massa notevolmente inferiore. Questi pianeti hanno spesse atmosfere di idrogeno ed elio che ricoprono profondi mantelli di ghiaccio, roccia od oceani liquidi composti da acqua, ammoniaca o da una combinazione delle due sostanze.

L’esoluna scoperta, denominata Kepler-1708-b-i ha un raggio pari a 2,6 raggi terrestri e orbita intorno al gigante gassoso ad una distanza di circa 740.000 chilometri (quasi il doppio della distanza media Terra-Luna) in 4,6 giorni. La sua distanza invece dalla stella del sistema planetario Kepler 1625b è pari a 1,6 unita astronomiche (1 unità astronomica è pari alla distanza media tra il Sole e la Terra), mentre il suo periodo orbitale è di 737 giorni.


L’esistenza di queste tipo di esoluna, per gli autori dello studio, pone una serie di domande sui meccanismi di formazione di questi sistemi pianeti-satelliti. Al momento la spiegazione più convincente sulla formazione di questa accoppiata è che la luna sia stata “catturata” dalla forza gravitazionale del pianeta, piuttosto che si sia formata intorno a esso. Kipping intanto ha già prenotato del tempo con il James Webb Telescope per avere le conferme di questa interessante candidatura.

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Le Scienze, marzo 2022, ed. cartacea

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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