Universo sommerso: paesaggi fantastici e biodiversità

Se potessimo camminare senza problemi sul fondo oceanico, quello più lontano dalle coste, scopriremmo una sorprendente varietà di paesaggi, mentre ci nuotano attorno una miriade di animali strani, alcuni mai visti prima, qualcuno persino un po’ inquietante. Insieme, purtroppo, ai tanti prodotti degeneri della nostra (in)civiltà.

Fondali variegati

La superficie sottomarina non è affatto statica e immutabile. Come le terre emerse, essa viene continuamente modellata da eruzioni vulcaniche, frane e spostamenti tettonici. In particolare, oltre alla piattaforma continentale, a circa un miglio dalla costa, la scarpata, che sprofonda per altri tre km, presenta canyon avvallamenti, prodotti dal rotolamento di masse. Quello di Monterey nel Pacifico è simile per sagoma e dimensioni al più noto Gran Canyon americano.

Imponenti le dorsali oceaniche, lunghe catene montuose. Le piane abissali sono cosparse di noduli polimetallici. Le fosse oceaniche, come quella ben nota delle Marianne, che arriva a 11 km di profondità, sono state prodotte dalla subduzione di una placca sotto l’altra. Nelle acque calde e umide si formano le scogliere coralline. Le barriere si presentano parallele alla costa, gli atolli invece attorno a vulcani sprofondati.

Enormi miniere (e depositi di plastica)

Nelle profondità marine si trovano enormi ammassi di sostanze come Manganese, Nichel, Ferro e Cobalto. In una vasta zona ad Ovest del Messico sono state individuate circa 34 miliardi di tonnellate di noduli di Manganese. Purtroppo la loro estrazione, oltre alle difficoltà tecniche causate dalle elevate profondità, causerebbe notevoli effetti negativi: inquinamento luminoso, acustico, con grosse nubi di sedimenti che si espanderebbero attorno. Ne verrebbero danneggiati non solo i grandi mammiferi marini, ma anche gli organismi filtratori che vivono in forti profondità.

Anche le estrazioni di petrolio, creando grosse camere vuote potrebbero determinare sprofondamenti e terremoti. Purtroppo sui fondali si accumula anche una quantità sempre maggiore di plastica, soprattutto pesante. Si pensa che ce ne sia un quantitativo doppio rispetto a quello superficiale. Inoltre, già si sono formate sei colossali isole di plastica, due nel Pacifico, due nell’Atlantico, una nell’Indiano ed una nel Mediterraneo, tra Corsica e Toscana.

Ricca e singolare biodiversità

Gli animali che vivono a grandi profondità, in condizioni di estreme pressioni, basse temperature e luminosità scarsa (o quasi assente del tutto), si sono dotati di particolari adattamenti evolutivi.

Ad esempio, alcuni possiedono occhi molto grandi e sensibili, altri sono addirittura in grado di produrre luce, non solo per illuminare la zona, ma anche per disorientare i predatori. Il pesce spada, che arriva a superare i 500 metri di profondità per la caccia, possiede attorno agli occhi un muscolo capace di produrre calore. Altri stranamente possiedono corpi molli e ossa molto flessibili, per non spezzarsi. Il pesce lumaca delle Marianne, ha uno scheletro cartilagineo e strutture proteiche che riesce a tollerare pressioni altissime

Conclusioni

L’esplorazione del fondo oceanico è ancora molto incompleta, anche se con le nuove tecniche,(sonde, sommergibili, ROV, veicoli telecomandati e robot) è più facilitata che in passato. Attualmente esiste una mappatura rigorosa solo di circa il 19%, che permette di determinare la presenza di vulcani, fratture, valutando quindi la probabilità di terremoti (e tsunami). Comunque, dal 2018 è partito il progetto “Seabed 2030”, che grazie allo stanziamento di una grossa somma da parte di una fondazione giapponese, si propone di mappare tutti gli oceani entro il 2030, con la collaborazione degli enti oceanografici mondiali, che in tutto hanno a disposizione circa 700 sonar.

Per saperne di più:

Fondale marino

Oceani le culle della vita a rischio

Dante Iagrossi

Dante Iagrossi, nato nel 1955 e residente a Caiazzo (Caserta), dopo la laurea in Fisica, ha insegnato Matematica e Scienze, nelle scuole medie. Realizza vari lavori didattici (presentazioni, ebook, mappe concettuali e video) su argomenti scientifici. Numerosi gli articoli divulgativi pubblicati in rete. Ha tenuto alcune lezioni presso sedi di Unitre (Alife e Caserta) sul mondo vegetale e quello animale. Ha infine pubblicato un libro sulle varie capacità animali, fisiche, intellettive, pratiche ed emozionali, “Cervello di corvo, cuore di elefante”, (ed. Ikone, 2023) in cui compaiono anche confronti con comportamenti umani, diffuso gratuitamente nelle scuole.

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