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Via Lattea: scoperto un gruppo di 500 stelle che appartengono ad un’unica famiglia

Una nuova ricerca ha messo in luce che la nostra Via Lattea, che risulta ricca di flussi di stelle, ne possiede 500 di esse che in realtà appartengono ad un’unica famiglia.

Gli astronomi hanno rintracciato ben 8.292 flussi stellari nella nostra galassia, che non vanno a formare degli amassi di stelle, bensì dei modelli lineari. Ogni flusso è stato denominato Theia, in onore della dea greca Titana, protettrice della vista e della luce celeste.

Gli astronomi, che hanno utilizzato i dati ricavati dal telescopio spaziale Gaia, dell’Agenzia spaziale europea per poter analizzare Theia 456, hanno scoperto che le 468 stelle presenti nel flusso individuato si sono create contemporaneamente. Inoltre, hanno scoperto che il flusso di stelle si muove in un’unica direzione nello spazio. La scoperta è stata illustrata al 237° incontro dell’American Astronomical Society.

Jeff Andrews, autore dello studio, e post-dottorato presso la Northwestern University e il suo Center for Interdisciplinary Exploration and Research in Astrophysics, ha spiegato che: “La maggior parte degli ammassi stellari si formano insieme. La cosa sorprendente di Theia 456 è che non è un piccolo ammasso di stelle unite insieme, bensì presenta un aspetto allungato e disteso”.

Le stelle generalmente si formano in gruppi sferici, conosciute con il nome di cluster. Tuttavia, le informazioni scoperte recentemente hanno reso noto anche altre tipologie di flussi stellari, come ad esempio quello di Theia 456. Gli astronomi ritengono che questa tipologia allungata di flussi stellari, si sia formata quando gli ammassi stellari hanno subito uno strappo o una distensione.

Jeff Andrews, ha dichiarato che: “Quando abbiamo cominciato a possedere una strumentazione, una tecnologia e una capacità più avanzata di poter estrarre dei dati, siamo riusciti a scoprire che le stelle possiedono diverse tipologie di strutture piuttosto che dei gruppi. Molto spesso è capitato di vedere che le stelle formavano dei flussi nello spazio, un evento conosciuto da diversi decenni. Nonostante ciò, solamente adesso stiamo cominciando a trovare i flussi molto vicini a noi, che fino ad oggi sono rimasti nascosti”.

Theia 456 si estende nello spazio per 570 anni luce attraverso la Via Lattea. Fino ad oggi questo flusso è rimasto nascosto all’osservazione degli astronomi, a causa della sua posizione che può essere facilmente ammantato dai 400 miliardi di stelle presenti nella Via Lattea. Generalmente, i flussi stellari sono stati individuati al di fuori della nostra galassia dai telescopi che osservano molto aldilà della Via Lattea.

Jeff Andrews, spiega che: “Spesso tendiamo a puntare i telescopi in molte altre direzioni per fare le scoperte, mentre in realtà i flussi individuati sono molto più vicini a noi nella nostra galassia. Certo l’individuazione di questa tipologia di oggetti stellari è paragonabile ad una piccola increspatura nell’oceano”.

Le stelle che sono presenti all’interno di Theia 456 presentano una composizione molto simile, una condizione causata dalla presenza al loro interno della stessa quantità di ferro. Ciò suggerisce che le stelle si siano create tutte insieme circa 100 milioni di anni fa.

Gli astronomi attraverso i dati raccolti hanno analizzato il modo in cui la luminosità delle stelle è cambiata, scoprendo che è mutata nel tempo. Grazie a queste informazioni sono riusciti a stabilire che le stelle ruotano con una velocità molto simile. Questa è una prova ulteriore che le stelle presentano la stessa datazione.

Jeff Andrews, conclude dicendo che: “Attraverso la conoscenza
della tipologia di movimento delle stelle, possiamo tornare indietro nel tempo, scoprendo così da dove provengono. Grazie a delle simulazioni temporali, abbiamo scoperto che le stelle si avvicinavano sempre di più tra di loro tornando indietro nel tempo. Da questa scoperta abbiamo dedotto che le stelle individuate siano nate tutte insieme, quindi presentino un’origine comune”.

Gli astronomi ritengono che avere delle informazioni riguardanti la formazione stellare nelle galassie, riesca a fornire una migliore comprensione sulla formazione dell’universo, e in quale modo quest’ultimo si possa essere riempito di stelle e galassie.

fonte:

https://edition.cnn.com/2021/01/15/world/milky-way-star-stream-scn/index.html?fbclid=IwAR3ckUnaYSesQvixgaKDSPxjnDXH-ecJN3Agt7SlXMLgY-wkzaMLuKVqgTE

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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