giovedì, Settembre 19

Vita di Einstein: I Winteler – Ep. 5

Come aveva promesso alla sua famiglia Albert cerco di essere ammesso al Politecnico di Zurigo. Attraverso una raccomandazione riuscì a sostenere l’esame nonostante avesse due anni in meno dell’età necessaria. Così nell’ottobre 1895 il giovane prese il treno per Zurigo «con un senso di motivata sfiducia». Come c’era da aspettarsi superò facilmente la parte dell’esame relativa alla matematica e alle scienze. Ma non riuscì a superare la parte generale, che comprendeva prove di letteratura, francese, zoologia, botanica e politica.

Per colmare queste lacune, su consiglio del Rettore, decise di completare la preparazione per un anno alla scuola cantonale della cittadina di Aarau, quaranta chilometri più a ovest. Questa scuola si ispirava alle idee di un riformatore svizzero dell’istruzione Johann Heinrich Pestalozzi, il quale credeva che gli studenti andassero incoraggiati a formarsi immagini mentali. E soprattutto rifiutava il nozionismo fine a se stesso e l’impronta autoritaria del sistema scolastico.

Il giovane Einstein rimase favorevolmente impressionato da questi rivoluzionari, per l’epoca, metodi scolastici che contribuirono a formare la sua personalità ed abituarlo a costruire come metodo i suoi celebri esperimenti mentali. «Ad Aarau compii i miei primi e piuttosto infantili esperimenti mentali che avevano un rapporto diretto con la teoria ristretta» disse in seguito a un amico.

Ad Aarau Einstein era a pensione presso i Winteler, una famiglia straordinaria i cui membri avrebbero a lungo fatto parte della sua vita. C’erano Jost Winteler, che insegnava storia e greco nella locale scuola; sua moglie Pauline, che ben presto Einstein cominciò a chiamare mammina; e i loro sette figli. Marie, una dei figli dei Winteler, sarà la prima ragazza di cui Albert si innamorerà, lei aveva all’epoca 18 anni, il futuro genio della fisica poco più di 16.

Il capofamiglia Jost Winteler era un’antimilitarista ed un anti nazionalista convinto e le sue idee ispirate ad un socialismo libertario influenzeranno profondamente il giovane Albert. Come il suo mentore, Einstein sarebbe diventato un sostenitore del federalismo mondiale, dell’internazionalismo, del pacifismo e del socialismo democratico, con una profonda devozione per la libertà individuale e la libertà di espressione.

La permanenza come ospite dai Winteler aiutò Einstein a sciogliersi emotivamente incrementando la sua capacità di entrare in empatia con gli altri. Fu nel periodo di soggiorno ad Aarau che in Albert maturò definitivamente l’idea di rinunciare alla cittadinanza tedesca, con l’appoggio di Jost Winteler e del padre Hermann, la domanda per la rinuncia fu presentata ed approvata nel gennaio 1896.
Albert divenne in quel periodo apolide e contestualmente abbandonò anche ogni residuo di velleità religiose, tanto che nell’istanza di rinuncia alla cittadinanza tedesca, suo padre aveva scritto, presumibilmente su richiesta di Albert, «confessione religiosa: nessuna».

Pur essendo uno studente discontinuo e con serie lacune in francese, Einstein concluse l’anno di preparazione ad Aarau con la seconda migliore votazione della sua classe.

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