mercoledì, Dicembre 18

Webb cattura uno scorcio mai visto della Via Lattea

Webb cattura uno scorcio mai visto della Via Lattea. Il telescopio spaziale ha esaminato attentamente il cuore della Via Lattea. Questo ha permesso di svelare nuove caratteristiche e misteri presenti all’interno della caotica regione. Le immagini potrebbero aiutare gli astronomi a svelare maggiori dettagli sull’universo primordiale.

La capacità dell’osservatorio spaziale di vedere l’universo nella luce infrarossa, invisibile all’occhio umano, ha catturato dettagli mai visti prima nell’immagine. Queste sono state rilasciate lunedì dalla NASA. I ricercatori hanno utilizzato Webb per intravedere Sagittarius C, o Sgr C. Questa è una regione attiva di formazione stellare situata a circa 300 anni luce dal buco nero super-massiccio centrale della galassia Sagittarius A*. Un anno luce, equivalente a 5,88 trilioni di miglia, o 9,46 trilioni di chilometri, è la distanza percorsa da un raggio di luce in un anno.

Samuel Crowe, ricercatore principale delle osservazioni e studente universitario presso l’Università della Virginia ha dichiarato che: “L’immagine di Webb è sorprendente, e la scienza che ne ricaveremo è ancora più sconcertante. Le stelle massicce sono fabbriche che producono elementi pesanti nei loro nuclei nucleari. Quindi capirle meglio è come apprendere la storia delle origini di gran parte dell’universo”.

webb

Webb e la via Lattea

Analizzare il centro della Via Lattea con Webb potrebbe fornire informazioni su quante stelle si formano lì. Ma anche se è più probabile che stelle massicce si formino vicino al centro galattico piuttosto che ai bracci a spirale della galassia. Samuel Crowe, ha spiegato che: “Non sono mai stati forniti dati infrarossi su questa regione con il livello di risoluzione e sensibilità che otteniamo con Webb. Quindi stiamo vedendo molte informazioni per la prima volta”.

Il ricercatore continua spiegando che: “Webb rivela un’incredibile quantità di dettagli. Questo ci permette di studiare la formazione stellare, in questo tipo di ambiente, in un modo che prima non era possibile”. I ricercatori hanno stimato che ci siano circa 500.000 stelle che brillano nell’immagine, tutte di dimensioni ed età diverse.

Tra queste stelle c’è un ammasso di protostelle, dense masse di polvere e gas, che si stanno ancora sviluppando e crescendo fino a diventare stelle a tutti gli effetti. Tra le stelle osservate c’è una massiccia protostella presente al centro dell’ammasso che ha più di 30 volte la massa del Sole. Le protostelle rilasciano materiale luminoso. Questo crea delle sfere di luce che emergono dalla formazione, che appare drammaticamente scura nella luce infrarossa.

Conclusioni

Jonathan Tan, professore ricercatore di astronomia e uno dei consulenti di Crowe presso l‘Università della Virginia, ha dichiarato che: “Il centro galattico è l’ambiente più estremo della nostra Via Lattea. Un luogo in cui le attuali teorie sulla formazione stellare possono essere messe alla prova in maniera più rigorosa”.

La fotocamera nel vicino infrarosso dell’osservatorio, inoltre, ha individuato emissioni di idrogeno ionizzato che circondano il bordo inferiore della regione stellare. Queste sono raffigurate in ciano nell’immagine. I ricercatori stanno ancora cercando di determinare cosa abbia creato la grande quantità di gas energizzato, che supera quello che normalmente verrebbe rilasciato dalle giovani stelle massicce.

Rubén Fedriani, co-investigatore del progetto e ricercatore post-dottorato presso l’Instituto Astrofísica de Andalucía in Spagna ha dichiarato che: “Il centro galattico è un luogo affollato e tumultuoso. Ci sono nubi di gas turbolente e magnetizzate che stanno formando stelle, che poi colpiscono il gas circostante con i loro venti, getti e radiazioni in uscita. Webb ci ha fornito moltissimi dati su questo ambiente estremo, che stiamo appena iniziando ad approfondire”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/11/20/world/webb-telescope-milky-way-heart-scn/index.html

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