giovedì, Settembre 19

Sole: apparso un gigantesco “buco”

Sole: apparso un gigantesco “buco”. L’evento ha inviato due grandi esplosioni verso la Terra. Un immenso buco coronale grande quanto 63 terre si è aperto sull’atmosfera del Sole. L’evento ha proiettato verso il nostro pianeta un velocissimo flusso di plasma. I ricercatori hanno quindi identificato un vasto buco coronale nell’atmosfera del Sole. La formazione ha liberato un flusso di vento solare ad alta velocità diretto direttamente verso il nostro pianeta.

I disturbi geomagnetici sono stato il risultato di questi doppi eventi solari. Il fenomeno, che è stato catturato dal Solar Dynamics Observatory della NASA, ha rivelato un’ampia distesa oscura sulla superficie del Sole. Il telescopio spaziale è stato lanciato a febbraio del 2010 con l’obiettivo di monitorare la nostra stella e studiare l’impatto della sua attività sulla Terra. La formazione era lunga quasi 800.000 chilometri.

I buchi coronali non sono altro che delle regioni in cui il campo magnetico del Sole si apre nello spazio. Queste formazioni consentono al vento solare di fuoriuscire più liberamente. Le aree che appaiono più scure nelle immagini raccolte sono così perché sono più fredde e meno dense rispetto all’ambiente circostante. È stato previsto dai ricercatori che il vento solare ha raggiunto la Terra ieri 4 dicembre.

sole

Il Sole e le CME

L’evento poteva causare potenzialmente delle interruzioni nel nostro campo magnetico. Inoltre, i ricercatori hanno previsto che un’espulsione di massa coronale, una CME, ha colpito il nostro pianeta oggi 5 dicembre. Le CME non sono altro che delle massicce esplosioni di plasma solare e campi magnetici. Queste si innalzano sopra la corona solare per poi venire rilasciate nello spazio. La CME di oggi 5 dicembre non era diretta verso la Terra. Nonostante ciò, i suoi effetti periferici potevano comunque amplificare l’impatto del vento solare in arrivo.

I ricercatori hanno previsto che la convergenza di questi due fenomeni solari poteva indurre delle tempeste geomagnetiche di classe G1, che equivale ad un evento minore, e G2, che corrisponde ad un evento moderato. Questo secondo quanto riportato da spaceweather.com. Tali tempeste possono portare a dei bellissimi spettacoli aurorali, comunemente noti come aurore boreali. Queste possono essere visibili alle medie latitudini, delle regioni che generalmente non riescono ad assistere a questo spettacolo di luci naturali.

La NOAA

Lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) monitora costantemente e attentamente tali eventi. Questo a causa del loro potenziale di influenzare le comunicazioni satellitari, i sistemi GPS e le reti elettriche. La NOAA classifica le tempeste geomagnetiche su una scala da G1 a G5. dove G1 è la meno intensa mentre G5 quella più potente.

I livelli di tempesta che vanno da G1 a G2 racchiudono delle possibili piccole interruzioni delle operazioni satellitari e dei sistemi energetici. Inoltre, ci può essere la possibilità di vedere l’aurora boreale più lontano dai poli. Con l’avvicinarsi del vento solare e dell’ECM, l’interazione delle forze solari e terrestri potrebbe illuminare i cieli con sfumature eteree. Questi sono eventi che ci fanno ricordare la natura dinamica e in continua evoluzione della nostra relazione Sole-Terra.

FONTE:

https://www.indiatoday.in/science/story/massive-hole-has-opened-on-sun-it-just-sent-two-big-explosions-toward-earth-2471655-2023-12-04

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