Alessandro Piccinelli si racconta a Wiki Magazine Italia

Alessandro Piccinelli è uno dei più talentuosi artisti italiani del fumetto. Nato a Como, il 3 aprile 1975 entra nella “scuderia” Bonelli nel 2006. Disegna per le due maggiori testate della Casa di via Buonarroti, Tex e Zagor e dal 2016, in sostituzione dell’indimenticato Gallieno Ferri, diventa l’autore delle cover dello Spirito con la Scure. Alessandro ha accettato di fare quattro chiacchiere con Wiki Magazine Italia.

Gli inizi

WMI: La tua passione per il disegno è evidente dagli studi che hai fatto e dalla decisione di iscriverti ancora molto giovane al corso di specializzazione della Scuola del Fumetto di Milano. Immaginiamo che questa passione sia stata accompagnata anche da un’assidua lettura degli eroi delle nuvole parlanti. Quali erano i tuoi fumetti preferiti da giovane e cosa leggi ancora, dopo essere diventato un artista affermato dei comics?

AL: Ho sempre letto fumetti, fin da bambino, iniziando da Topolino per poi passare a personaggi come Flash Gordon( che mi ha aperto un mondo grazie ai meravigliosi disegni di Alex Raymond ) e naturalmente quelli della Sergio Bonelli Editore. Il primo fumetto Bonelli che ho letto è stato proprio Zagor, la storia era “L’Avvoltoio” ed essendo appassionato del genere western era inevitabile arrivare a Tex e fù amore a prima vista. Poi Dylan Dog, Mister No, Nathan Never e tutti i personaggi pubblicati dalla SBE. Ancora oggi, continuo con piacere con le stesse letture e approfitto delle fiere alle quali partecipo per tenermi aggiornato e recuperare pubblicazioni di ogni tipo, autori italiani come Vittorio Giardino o Serpieri, fumetti francesi e americani. Insomma, la voglia di leggere, di divertirsi e soprattutto di imparare c’è sempre!

WMI: Quanto è stata dura far diventare una passione anche un vero lavoro e quando hai capito di avercela fatta?

AL: Sicuramente non è stato facile far diventare una passione un lavoro . E’ stata dura e lo è ancora, perché, se è vero che è faticoso centrare un obiettivo, è ancor più difficile mantenerlo. Essendo da sempre un lettore di fumetti, l’obiettivo è sempre stato quello. Ricordo i libri di testi scolastici di matematica o fisica che riempivo di disegni di cavalli e cowboy durante le lezioni. Il più era capire la strada da percorrere, quindi non si è mai realmente “arrivati” perché questo è un  mestiere dove non si finisce mai di imparare, mettersi sempre in discussione cercando di migliorarsi , ponendosi nuovi traguardi da raggiungere. Se è vero che io ci ho messo ( e continuo a metterci) passione, impegno e costanza , è altrettanto vero che ci è voluta la fortuna  di aver incontrato tante persone che mi hanno dato fiducia  e disposte ad insegnarmi questo lavoro. Parlo naturalmente dei miei genitori che mi hanno sempre sostenuto, fino ad arrivare a Sergio Bonelli, Claudio Villa, Mauro Boselli, Moreno Burattini, Michele Masiero e tanti altri Maestri:  a loro sarò sempre grato e ogni giorno cerco di ripagare questa fiducia mettendoci tutto me stesso . Non c’è dubbio che fin da bambino, il mio sogno era poter disegnare un’avventura di  Tex e Zagor, i miei personaggi preferiti.. Alla fine posso dire di averli anche disegnati insieme in una storia di recente pubblicazione, ” Bandera!”.
Sono la prova vivente, che a volte i sogni si possono veramente realizzare.

L’ingresso nella Sergio Bonelli Editore

WMI: Nel 2006 entri nella Sergio Bonelli Editore, la casa più prestigiosa del fumetto italiano, esordendo su Zagor, uno dei personaggi più amati e longevi con la storia Huron. Ti sei trovato a confrontarti con disegnatori come Gallieno Ferri, il papà grafico dell’Eroe di Darkwood, ma anche Donatelli, Bignotti e altri. Come è stato il tuo impatto con questa nuova sfida professionale e quale è stato il tuo approccio stilistico al personaggio dello Spirito con la Scure?

AL: L’approccio è stato difficile e non poteva essere altrimenti, in quanto esordiente assoluto in questo mestiere e dovevo confrontarmi con uno dei personaggi più importanti del fumetto mondiale! Conoscerlo da lettore non basta, bisogna imparare a saperlo raccontare da disegnatore! Il punto di partenza (e lo è per tutti) è stato quello di avere come riferimento lo Zagor di Gallieno Ferri. Essendo il suo uno stile molto personale e soprattutto grazie alla libertà stilistica che Sergio Bonelli mi ha concesso, ho potuto e voluto guardare anche altri autori zagoriani che sentivo vicini a me per affinità stilistica e che potevano (ancor oggi li studio quotidianamente) aiutarmi a risolvere problemi tecnici e di narrazione, come per esempio Michele Pepe , Mauro Laurenti, Marcello così da poter dare una mia interpretazione di Zagor.

WMI: Tre anni dopo, nel 2009, entri nello staff dei disegnatori di Tex, vera icona del fumetto nazionale. Esordisci con la storia Vendetta per Montales scritta da Mauro Boselli. Quali sono le principali differenze tra illustrare un avventura di Aquila della Notte e una dello Spirito con la Scure?

Tex e Zagor

AL: Sicuramente l’abbigliamento differente!  Tex è un western classico, quindi le sue avventure si svolgono in un preciso periodo storico, molto realistico. Bisogna documentarsi su tante cose , soprattutto imparare a disegnare e muovere i cavalli. Anche lo stile di disegno, deve adeguarsi al genere , sporcando il segno quanto basta per creare l’atmosfera western giusta che non vada a discapito della leggibilità delle tavole.
In Zagor l’approccio è differente perché essendo un contenitore di generi diversi, devi esser pronto a disegnare qualsiasi cosa: dai vampiri agli indiani, dagli alieni alle creature più straordinarie. Zagor è un atleta quindi anche rappresentare la sua fisicità è fondamentale: io prendo riferimento dai nuotatori, un fisico perfetto per come ho sempre immaginato Zagor!

Nascita di una cover

WMI: Nel 2016 scompare il maestro Gallieno Ferri e Bonelli ti nomina copertinista della testata. Puoi spiegarci come nasce una copertina di Zagor? Quali sono le differenze nel processo creativo tra realizzare una cover e illustrare una storia, ovviamente fattore tempo a parte?

AL: Innanzitutto si visionano le pagine della storia, per farsi venire una o più idee coerenti con quello che troveremo all’interno dell’albo: una sequenza particolare, un nemico che torna, a volte anche un titolo può dare la suggestione giusta per uno spunto (per esempio con un titolo come ” Sole Rosso” la copertina vien da sé).
Naturalmente se ci sono richieste o indicazioni precise da parte della redazione vanno seguite, stando anche attenti allo spazio che abbiamo a disposizione per il disegno , visto che ogni testata zagoriana ha una grafica diverse dall’altra (Zenith, Color Zagor, Speciale, Zagor +) e cercando sempre di proporre un qualcosa di diverso da tutto ciò che è stato già pubblicato su Zagor (e , avendo lo Spirito con la Scure, 62 anni di vita editoriale puoi immaginare la difficoltà!). Cerco di suggerire  3/4 varianti della stessa copertina, magari una più d’azione, una d’atmosfera se la storia ha tematiche misteriose, una a composizione come fosse locandina di film (soluzione che amo particolarmente) ecc ecc.. Successivamente questi bozzetti li mando in redazione, dove il curatore ed il direttore editoriale fanno la loro scelta e quindi procedo nel definitivo. Andando poi colorato, cerco di mantenere una linea di disegno  pulita, per rendere il più possibile leggibile l’immagine.

Stile e futuro

WMI: Se dovessi definire con tre aggettivi il tuo stile di illustratore, quali sceglieresti?

AL: Più che altro la mia è una speranza. Leggibile, chiaro e pulito. Cerco di fare un disegno il più funzionale possibile alla narrazione, per quello che riguarda la tavola a fumetto. Per le copertine spero di proporre un disegno d’impatto, che attiri l’attenzione di chi guarda.

WMI: Stai lavorando ad un progetto a cui tieni particolarmente?

AL: Assolutamente sì, in quanto, oltre a disegnare il seguito di “Bandera!”, dove ritroveremo Tex Willer e Zagor agire di nuovo insieme, sto ultimando lo Zagor 700  con i testi scritti da Giorgio Giusfredi, che uscirà a novembre. Senza dimenticare le copertine dello Spirito con la Scure! Posso dire di stare in buona compagnia insieme a Tex e Zagor.. e di non annoiarmi 🙂

Ma cos’è questa crisi?

WMI: Ultima domanda. Da anni si parla con toni più o meno allarmistici di crisi del fumetto. Quale è la tua opinione in proposito?

AL: Da prima che iniziassi a fare questo lavoro (ormai sono passati 25 anni) sento parlare di crisi del fumetto, eppure siamo ancora qua, come direbbe Vasco Rossi ). Bisogna essere sempre ottimisti , anche perché ,oltre alle grandi qualità artistiche degli Autori e alle sempre più belle  proposte degli Editori, c’è una Passione incredibile da parte dei lettori, che a ogni fiera del fumetto si può toccare con mano. E questa Passione  può sconfiggere qualsiasi crisi! Indubbiamente ci sono delle grandi sfide che il mondo del fumetto non può ignorare; ma sono sicuro che con l’ impegno, le idee e tutti uniti, si riusciranno ad affrontare con successo. 

Per saperne di più:

Tex compie 75 anni!

Zagor: le storie preferite da Alessandro Piccinelli

Natale Seremia

Appassionato da sempre di storia e scienza. Divoratore seriale di libri e fumetti. Blogger di divulgazione scientifica e storica per diletto. Diversamente giovane. Detesto complottisti e fomentatori di fake news e come diceva il buon Albert: "Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi."

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