lunedì, Maggio 20

L’enigmatica Lucy

https://www.youtube.com/watch?v=XJpCrAHFjjc

E’ il 24 novembre del  1974, in Etiopia. Precisamente nella valle dell’Auasc del Triangolo di Afar, una regione che comprende Gibuti, parte dell’Etiopia e dell’Eritrea. Una  spedizione internazionale coordinata da un paleoantropologo americano  Donald Johanson scopre un centinaio di resti ossei che diverranno i più famosi fossili scoperti fino a quel momento. 

I resti che rappresentano  circa il 40% dello  scheletro di una dei primi  bipedi camminatori vissuto circa 3,2 milioni  di anni fa,  prima furono etichettati con la sigla  A.L. 288-1, ma per tutti divenne ben presto Lucy.

Il  nome gli fu dato per via della canzone dei Beatles Lucy In The Sky With Diamonds, che in quella serata inebriante risuonava nel campo base degli studiosi nella valle dell’Auasc. Non sappiamo se Lucy sia  uno dei nostri antenati diretti, nel  periodo  in cui è  vissuta prosperavano molti  altri  primati ma  lei sembra avere le maggiori similitudini con noi.

I  resti di questa femmina che in lingua amarica era chiamata Dinginesh  (che significa sei meravigliosa) furono classificati come  Australopithecus afarensis. Il sistema di classificazione che adottiamo  anche adesso risale a quello del Diciottesimo Secolo  messo  a punto dal naturalista svedese Carlo Linneo che da agli essere viventi due nomi, uno per il  genere e l’altro per  la specie.

Il nome di Lucy, Australopithecus afarensis, si può tradurre approssimativamente come «essere australe della regione di Afar simile a una scimmia».  Con la scoperta di Lucy,  si è avuta la prova che l’evoluzione dell’uomo è culminata con Homo sapiens: la sua biologia e antropologia fisica è uguale per tutto il pianeta esclusi piccoli caratteri secondari, per cui l’utilizzo del termine razza per gli umani è scientificamente erroneo.

Grazie  alle nuove metodiche messe a punto con  l’analisi del  DNA nel 2015 analizzando le ossa, venne scoperto che una delle vertebre che compone lo scheletro di Lucy, apparterrebbe in realtà a un babbuino gelada (Theropithecus gelada). Resta il mistero, perché non risulta che nel 1974 sul luogo del ritrovamento avvenuto nella regione di Hadar fossero state trovate anche ossa di babbuino. Ulteriori ricerche ed approfondimenti  sono tutt’ora in corso.

 

 

 

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